La giunta che governa l’Emilia Romagna s’è vista costretta ad anticipare le date di chiusura della caccia a quindici specie.
Non sono stati sufficienti né il sollecito del Consiglio di Stato né le tre istanze della giunta regionale che, visto che il Tar non ha fissato l’udienza di merito in tempo utile, s’è vista costretta ad anticipare la chiusura della caccia in Emilia Romagna. Sono quindici le specie coinvolte.
Come in Lombardia, la caccia alla beccaccia chiuderà il 31 dicembre; il 10 gennaio a cesena, tordo bottaccio e tordo sassello; il 20 gennaio a beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, mestolone e porciglione.
Restano invece invariate le date di chiusura della caccia ai corvidi e al colombaccio (17 gennaio), all’alzavola (20 gennaio), al fagiano nelle aziende faunistico-venatorie, alla moretta, al moriglione, alla volpe in squadra e al piccione in deroga (31 gennaio). L’ordinanza non incide neppure sui piani di prelievo degli ungulati.
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