Accolto il ricorso della Lac: finisce in anticipo la stagione di caccia agli acquatici in Veneto.
La Regione non ha opposto «evidenze significative» a quanto previsto dai key concept per la migratoria e dall’Atlante delle migrazioni: ha ragione dunque la Lac a chiedere di anticipare dal 31 al 20 gennaio la chiusura della caccia agli acquatici in Veneto. Lo ha deciso la prima sezione del Tar (sentenza 97/2023) ponendo di fatto fine alla stagione.
Per il Tar è infatti prioritario potenziare la tutela delle specie già dalla prima fase della migrazione prenuziale, che coinvolge gli esemplari più forti; né, considerata la rapidità con la quale i fronti di migrazione attraversano tutta la penisola, è possibile stabilire date di chiusura differenziate su base regionale giustificandole con le specificità del territorio. Arriva una decisione analoga, anche se soltanto formale, anche per cesena e tordo sassello per i quali la fine della stagione risale dal 19 al 10 gennaio.
Oltre a quelle legate alla situazione specifica, il Tar fornisce anche due indicazioni utili in prospettiva. La prima è che la data del 15 giugno non rappresenta una scadenza perentoria per l’approvazione del calendario; la seconda che in alcune circostanze le Regioni possono autorizzare la caccia al capriolo con l’ausilio del segugio, pratica controversa ma consentita dalla legge; l’articolo 21 della 157/92 vieta infatti l’impiego di questa tecnica solo per il camoscio.
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