Luana Zanella, capogruppo di Verdi-Sinistra alla Camera, ha firmato un’interrogazione al governo sul ruolo e sulla gestione dell’Enci, tornando a ventilarne il commissariamento.
Della risposta del sottosegretario Luigi D’Eramo al Partito democratico e al Movimento 5 Stelle le opposizioni non sono soddisfatte: pertanto Luana Zanella, capogruppo di Verdi-Sinistra alla Camera, è tornata a interpellare il governo formulandogli un’interrogazione sulla natura giuridica dell’Enci, sul ruolo del ministero dell’Agricoltura (cruciale è la gestione del libro genealogico delle razze) e sull’opportunità di nominare «uno o più commissari ad acta».
Come per le prime interrogazioni, quelle firmate da Stefano Vaccari e Alessandro Caramiello, l’innesco è il servizio di Giulia Innocenzi trasmesso durante Report del 5 gennaio: «Oltre a far emergere la crudeltà con la quale [si trattano] i cani» si legge nella nota stampa di Europa Verde «ha posto l’accento sulle modalità di selezione delle nomine».
Zanella contesta anche le prove di lavoro con abbattimento organizzate dall’Enci e dalle associazioni venatorie nelle zone di addestramento cani: a suo parere, a esser sinceri non granché motivato, si tratta «di una pratica molto pericolosa, visto il salto di specie [che ha già coinvolto] il virus dell’aviaria».
Gli uffici del ministero sbagliano, si chiude l’interrogazione, a sostenere che l’Enci è un ente di diritto privato: «quasi tutte le entrate» sono legate «alla gestione del libro genealogico, senza il quale l’Enci non esisterebbe; i soci sono un’esigua minoranza, mentre l’attività di servizio pubblico si rivolge alla totalità degli allevatori e ai proprietari non soci».
S’attende a breve la risposta del governo; resta ancora da capire se interverrà in prima persona il ministro Lollobrigida, oppure se delegherà di nuovo uno dei suoi sottosegretari.
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