Dopo l’alluvione che ha colpito alcune parti del territorio l’Enpa chiede alla giunta regionale di sospendere la caccia in tutta la Toscana.
Per la serie «le priorità dopo l’alluvione»: non accontentandosi di quanto previsto dalla legge 157/92 (non 72, come si legge nel comunicato) che all’articolo 21 la vieta automaticamente «su terreni allagati da piene di fiume», l’Enpa chiede al presidente regionale Eugenio Giani di sospendere la caccia in tutto il territorio della Toscana.
Dalle vicende drammatiche degli ultimi giorni, scrive l’Enpa, sono infatti stati colpiti non soltanto gli uomini ma anche gli animali selvatici, «annegati o travolti da fiumi in piena»; e a quelli sopravvissuti, «costretti a cercare cibo, riparo e altre risorse per la loro sopravvivenza in un ambiente devastato e depauperato, non va certo meglio».
L’Enpa ritiene dunque che solo con una sospensione della caccia si possa «portare sollievo alla biodiversità», la cui crisi «è aggravata in misura determinante anche dalla deregulation venatoria voluta da governo e parlamento»; con uno sforzo d’immaginazione si può pensare che si riferisca alle ultime modifiche alla legge sulla caccia, emendata nei passaggi che riguardano l’approvazione dei calendari venatori e l’impiego delle munizioni in piombo nelle zone umide.
Per l’Enpa peraltro lo stop alla caccia dovrebbe riguardare tutte quelle regioni («dal Veneto alla Lombardia fino al Friuli Venezia Giulia») colpite dal maltempo.
Sulla Toscana la rassicurazione è d’obbligo: nelle zone direttamente coinvolte, soprattutto alcune porzioni delle province di Prato e di Pistoia, la situazione è ancora complicata; ma qui vale quanto previsto dalla legge 157/92 che vieta esplicitamente l’esercizio della caccia. Sul resto del territorio però non si registrano allarmi particolari, né dalla Regione sono arrivati segnali d’un possibile stop.
Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottiche, armi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.