Emergenza sanitaria, prende forma il mosaico della fase due: in undici Regioni si riavvia l’addestramento cani.
Undici Regioni consentono esplicitamente l’addestramento cani durante la fase due dell’emergenza sanitaria. Oltre a Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna che avevano aperto il fronte, sono Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Lazio, Molise e Sardegna (preferibilmente previo appuntamento). Più interpretabili, ma a prima vista sulla stessa linea, le ordinanze delle Province di Trento e di Bolzano, che consentono di “compiere tutte le attività finalizzate a evitare un pregiudizio alla salute degli animali [per la] mancanza di cura o attività motoria”.
Dovranno invece ancora aspettare ancora i cinofili valdostani, piemontesi (consentito solo allenamento e addestramento di cavalli), umbri (al momento niente ordinanza), campani, lucani, pugliesi e calabresi. Dell’elenco non fa parte la Sicilia, regione in cui non ci sono zone di addestramento cani aperte tutto l’anno. L’attività è infatti consentita solo un mese prima dell’apertura della caccia alla stanziale.
Per chiudere, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Molise e Basilicata autorizzano la caccia di selezione in forma singola, negli ultimi due casi ovviamente al cinghiale.
I documenti: le ordinanze regionali sulla fase due dell’emergenza sanitaria
Ecco le ordinanze di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trento, Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna.
Scopri le news di caccia, i test di armi e munizioni e i contenuti di Caccia Magazine maggio 2020, in edicola da questi giorni.