Le associazioni venatorie chiedono che dal 4 maggio sia possibile frequentare le zone addestramento cani in Lombardia.
Bisogna poter tornare a frequentare le zone addestramento cani in Lombardia. Lo chiedono con una nota congiunta le associazioni venatorie regionali che, insieme a Pro Segugio e Società italiana setter, hanno scritto ad Attilio Fontana, presidente della giunta, e all’assessore Fabio Rolfi.
Dal 4 maggio si potranno riprendere le attività motorie all’aperto: in analogia, si legge, devono essere consentiti anche l’allenamento e l’addestramento dei cani. Si tratta infatti di attività necessarie “per la salute e il benessere degli animali”. Per un cane da caccia non basta infatti la passeggiata al guinzaglio che anzi “senza attività libera diventa in molti casi causa di stress”. Chiaramente dovranno essere rispettate le regole che obbligano al distanziamento fisico e vietano gli assembramenti. Richiesta analoga è già giunta in Toscana qualche giorno fa.
Rendere possibile l’addestramento cani in Lombardia: le firme in calce alla lettera
Lorenzo Bertacchi (Federcaccia), Carlo Bravo (Acl), Carlo Luigi Piffari (Anuu Migratoristi), Giancarlo Bosio (Enalcaccia), Ernesto Moavero Milanesi (Libera Caccia), Fortunato Busana (Cpa), Ivan Moretti (Arcicaccia), Fabrizio Nervi (Italcaccia), Agostino Scovoli (Pro Segugio) e Antonio Locatelli (Società italiana setter).
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