“La mancata o negligente partecipazione [dei cacciatori di selezione] alle attività programmate dagli Atc è da considerarsi infrazione di carattere grave ed è sanzionata con apposito provvedimento […] che può prevedere la sospensione temporanea dell’autorizzazione al prelievo”, fino a un’intera stagione venatoria. È il punto del disciplinare per la selezione del cinghiale che più ha fatto discutere i cacciatori abruzzesi. La giunta regionale ha infatti approvato una delibera per definire il quadro in cui i cacciatori devono muoversi, prevedendo però la sospensione per chi non partecipa alle attività degli Atc, o vi partecipa senza voglia. Per il resto, il provvedimento stabilisce che il prelievo in selezione può essere condotto soltanto nella forma individuale all’aspetto da punti da appostamento fissi. Si può cacciare da un’ora prima dell’alba a un’ora dopo il tramonto per cinque giorni alla settimana, esclusi chiaramente martedì e venerdì. In una giornata di caccia si possono realizzare due uscite: quella all’alba termina alle 11.30. Obbligatorio l’utilizzo di giacca e gilet ad alta visibilità; vietato l’utilizzo dei cani tranne che di quelli da traccia abilitati, per il recupero dei cinghiali feriti.
Abruzzo: caccia di selezione, chi non partecipa viene sospeso
Il disciplinare per la caccia di selezione al cinghiale prevede la sospensione dal prelievo fino a un anno per chi si rende responsabile di “mancata o negligente partecipazione” alle attività degli Atc