Abruzzo approva piano straordinario per il contenimento del cinghiale

Abruzzo approva piano straordinario per il contenimento del cinghiale
© Piotr Krzeslak / shutterstock

La giunta regionale dell’Abruzzo ha approvato il piano straordinario per il contenimento del cinghiale: interventi sul controllo faunistico e sulla caccia di selezione.

Impiego più diffuso della girata, impiegabile nelle operazioni di controllo faunistico anche sotto la gestione diretta degli Atc che ne affidano il coordinamento alle guardie venatorie volontarie e a figure tecniche appositamente formate, semplificazione delle modalità di smaltimento delle viscere («più rapide e meno onerose» pur nel rispetto rigoroso della normativa sanitaria), introduzione della figura del tutor, un selecontrollore indicato direttamente dall’agricoltore e attivabile in tempi più rapidi ogni volta che sia necessario intervenire a tutela delle coltivazioni: sono questi i tre cardini principali su cui si snoda il piano straordinario per il contenimento del cinghiale approvato dalla giunta regionale dell’Abruzzo nell’ultima riunione. Sul controllo faunistico se ne conta un quarto: l’ordinanza del sindaco rende possibile intervenire anche in ambito urbano.

Dal comunicato di fine seduta s’apprende anche che la giunta ha ampliato «l’elenco dei soggetti che possono attuare il piano d’abbattimento»; per scoprire come bisogna però attendere la pubblicazione definitiva del testo sul bollettino ufficiale.

Alcuni interventi riguardano la caccia di selezione al cinghiale: inizio stagione anticipato al 1° gennaio; prelievo prolungato fino a mezzanotte; e via libera all’impiego di sorgenti luminose (torce e fari, in aggiunta a visori termici e a infrarossi), per migliorare la visione notturna.

Per potenziare la gestione del cinghiale e prevenire i danni alle aziende agricole la giunta regionale ha inoltre stanziato 4.700.000 euro: gran parte (4.150.000 euro) li ha destinati alla costruzione di recinzioni; 450.000 alla realizzazione di centri di sosta e raccolta delle carcasse; 100.000 all’Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise, per un progetto sperimentale che in sei riserve naturali di Chieti e di Pescara testi un nuovo metodo di cattura.

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