L’abolizione della caccia è uno dei punti fondanti del programma elettorale del Movimento 5 Stelle.
Chi dice che quella con Verdi e Sinistra Italiana sarebbe stata un’alleanza ovvia adesso ha un argomento in più: l’abolizione della caccia campeggia infatti anche nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle. Rispetto a quella astratta del competitor di sinistra, questa proposta è meglio strutturata: la caccia si abolisce progressivamente intervenendo innanzitutto sull’articolo 842 del codice civile, quello che consente l’accesso ai terreni privati.
Il Movimento 5 Stelle ci aveva già provato in passato, con il ddl 1078 Perilli-Maiorino sul maltrattamento animale; incagliatosi nelle pieghe di una legislatura intricata, il provvedimento non è andato oltre una serie di audizioni in Senato. Ma evidentemente nel dna del Movimento 5 Stelle l’ostilità alla caccia è strutturale; c’è da essere sollevati al pensiero che è stato forza di maggioranza relativa negli ultimi quattro anni e mezzo e, almeno numericamente, perno di tutti e tre i governi che si sono susseguiti. I sondaggi danno i 5 Stelle in forte caduta rispetto al 32% che ottennero alle elezioni politiche del 2018; di sicuro per invertire la tendenza non puntano a raccattare consensi tra i cacciatori.
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