Il Tar di Trento ha sospeso le linee guida provinciali nella parte in cui prevedono un automatismo tra le aggressioni e l’abbattimento degli orsi problematici.
Non può esistere automatismo tra le aggressioni a persone e l’abbattimento degli orsi problematici, come previsto nei paragrafi 5.3.1 e 6 delle Linee guida redatte dalla Provincia di Trento. Ecco perché il Tar ha accolto il ricorso del Wwf e sospeso in parte la delibera.
Il Tar ritiene che la giunta debba valutare caso per caso se l’orso responsabile dell’aggressione crei «pericoli attuali» per l’incolumità pubblica; e dunque se l’abbattimento sia necessario. La Provincia ha sbagliato a ritenere che in caso di aggressioni con contatto fisico «la rimozione [non debba poter essere] subordinata a un eventuale secondo attacco da parte del medesimo orso o a ulteriori verifiche».
«Non si tratta di introdurre automatismi o di sottovalutare l’importanza del confronto» scrive in una nota la giunta Fugatti che annuncia controricorso al Consiglio di Stato. Ma in casi «estremamente gravi e pericolosi diventa irrinunciabile disporre di [una serie di] strumenti operativi». La giunta ha approvato le linee guida per salvaguardare la sicurezza pubblica; e le azioni previste rispettano «una rigorosa progressione, a partire dalla dissuasione degli animali problematici». Del resto la sentenza del Tar conferma che in casi estremamente critici il presidente della giunta può «ricorrere a provvedimenti d’urgenza».
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