Monitoraggio del beccaccino: i ricercatori dell’Università di Pisa dovranno analizzare i dati che l’Associazione cacciatori migratori acquatici ha raccolto con la telemetria satellitare.
Sono verosimilmente esaurite le batterie dei trasmettitori satellitari che, per aumentare il peso complessivo del selvatico solo del 3%, si sono scelte non ricaricabili con pannelli solari: Progetto beccaccini 2020, l’iniziativa di monitoraggio del beccaccino ideata da Acma, passa dunque alla seconda fase. Ora spetterà ai ricercatori dell’Università di Pisa elaborare i dati raccolti grazie all’azione congiunta di gps, localizzazione, e Agros, trasmissione. I dispositivi utilizzati hanno fornito informazioni per circa cinque mesi, aggiornandole ogni sessanta ore. Acma si è avvalsa dell’aiuto di Club del Beccaccino Milano, Atc Rovigo 3 e Lagunare Venezia 5, Federcaccia nazionale e Toscana e Cct.
Giugno è evidentemente un momento felice per gli studi sul beccaccino. Esattamente un anno fa Federcaccia rivelò quale fosse la percentuale di giovani abbattuti durante una stagione di caccia.
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