Franchi Affinity 3 Elite Wood, il test a caccia

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L’unione della dominante grigia con la calda e piacevole essenza del legno della calciatura conferisce al nuovo fucile semiautomatico di Franchi un aspetto decisamente gradevole che si sposa con una funzionalità estrema. È un’arma che permette di ben figurare in ambienti acquatici e durante la caccia a selvaggina stanziale e migratoria di piccole e medie dimensioni.

L’ultima novità di Franchi nel campo dei fucili semiautomatici, l’Affinity 3 Elite Wood, costruito nei due classici calibri (12 e 20), rappresenta un ulteriore passo in avanti nella filosofia Franchi delle armi da caccia. Già, perché se da un lato la storica azienda che adesso risiede a Urbino con la consorella Benelli ha puntato tutto sul carattere fresco ed energico delle sue realizzazioni, così da appassionare i giovani cacciatori, dall’altra si assiste a un’intelligente rimodulazione di questo concetto vincente senza fronzoli. Ecco quindi che le armi, oltre a essere concepite in modo essenziale, sono adesso ripensate in base alla destinazione d’uso: si adatta cioè il fucile allo scopo venatorio prefissato. È un modo per esaltare al massimo la filosofia dell’essenziale che si sposa alla praticità. Il Franchi Affinity 3 Elite Wood ne è la prova provata.

Se si guarda l’arma, la prima cosa che colpisce è il colore: la dominante grigia della carcassa e della canna è conferita da una delle peculiarità proprie del fucile, il rivestimento in Cerakote Gray. L’unione della colorazione grigia con la calda e piacevole essenza del legno della calciatura conferisce all’insieme un aspetto assolutamente gradevole e funzionale, per l’appunto. Il trattamento Cerakote consiste in una verniciatura ultrasottile a base di ceramica che rende la parte trattata molto più resistente alla corrosione e all’usura, aumentando la durata e la resistenza delle parti metalliche.

Linee indovinate

Il fucile ricalca le forme apprezzate e conosciute che connotano oramai da qualche anno la serie Affinity. In particolare, le due linee parallele che corrono dal calcio sino all’astina passando per la carcassa sono ormai uno stilema, un family feeling che, assieme alla F osservabile sulla coccia del calcio, rende immediatamente identificabile il fucile semiautomatico.

I comandi sono dove ce li aspettiamo; la manetta dell’otturatore, il pulsante di sgancio otturatore, il pulsante del cut-off a rovescio tipo Benelli con l’indicatore rosso di cane armato e il pulsante della sicura sono una garanzia di sicuro posizionamento. Entrambi i comandi appaiono sovradimensionati, per un facile utilizzo anche in condizioni operative difficili, con mani guantate. Nessuna novità per quanto riguarda la forma della guardia del grilletto o la conformazione del grilletto stesso, già ampiamente collaudati da anni di pratiche venatorie.

Un discorso a parte lo merita il calcio, realizzato in legno di noce europeo di grado 2 (classificazione Franchi) e finito a olio. Potrebbe sembrare un controsenso dotare di calciatura in noce un fucile che si vanta di un’elevata resistenza negli ambienti acquatici, ma ci permettiamo di dissentire. Accanto all’indubbia validità e praticità di una calciatura polimerica, vi è altresì la bellezza e la calda tonalità di un legno di noce, da tempo immemore fedele sposo delle parti metalliche di un’arma. E poi bellezza non vuol dire per forza mancanza di praticità; se mantenuta con un minimo di cura, una calciatura in legno offre al cacciatore una durata pressoché infinita e la possibilità di ripristinare i piccoli segni che la vita venatoria vi inciderà. Nel contempo l’occhio subisce un gratificante senso di appagamento.

A prova d’errore

Il calciolo montato di serie è il Tsa-Adv (twin shock absorber advanced) da 22 millimetri con schiuma poliuretanica a cella chiusa, in grado di diminuire efficacemente la sensazione del rinculo e l’impaccio con gli abiti durante l’imbracciata veloce. La lop risulta di 365 millimetri con il calciolo in dotazione di serie, ma può essere modificata a 357 millimetri con il calciolo basso e a 375 con il calciolo alto. Tramite gli intercalari in dotazione sono ovviamente modificabili piega e vantaggio. Moderna l’astina, con quel suo taglio tronco in apice.

La canna è camerata magnum da 76 millimetri di lunghezza ed è disponibile da 71 centimetri nel calibro 12 e da 66 nel calibro 20. Ventilata a ponticelli larghi, la bindella parte con uno step e termina con un mirino in fibra ottica dual color, per una visibilità ottimale in ogni situazione di luce ambiente. Tre gli strozzatori in dotazione, uno, tre e quattro stelle, ovviamente con relativa chiave.

Il cinematismo dell’arma è del tipo inerziale, denominato Front Inertia; si caratterizza per la presenza di una testina rotante con due alette di chiusura e una molla di recupero posizionata sul tubo serbatoio per una riduzione di rilevamento e impennamento allo sparo. È un sistema a prova di errore, facile da pulire e mantenere e dall’efficacia provata.

Il peso è davvero ridotto: si parla di poco meno di 3 chili nel calibro 12 e circa 2,7 nel calibro 20. Non manca la proverbiale garanzia di 7 anni sulle parti meccaniche, per dormire sonni tranquilli dopo il limitato impegno economico necessario per entrare in possesso di questo fucile semiautomatico: 1.250 euro. È una cifra bassa in senso assoluto, pur se con una dotazione ridotta all’osso. Ma il nome Franchi è garanzia di un’arma in grado di ben figurare non soltanto in ambienti acquatici, ma anche nella caccia a selvaggina stanziale e migratoria di piccole e medie dimensioni.

Nessuna remora, nessuna premura

Da qualche tempo Franchi vuole far provare sul campo le proprie armi. È una filosofia che condividiamo appieno; quante volte l’emozione di un selvatico influenza il nostro tiro, quante volte invece un freddo piattello permette una resa ottimale in assenza di quel pathos che è alla base della passione? Non appena la fine del confinamento ce l’ha consentito, appuntamento presso la riserva Molleone di San Fiorano (Cagli, PU) che ci ha accolto con i suoi dolci rilievi di medio-bassa altitudine (circa 600 metri sulle colline marchigiane). L’Affinity 3 Elite Wood è stato tolto dal fodero in una mattina che di primaverile non aveva molto, ma che ci ha permesso comunque di utilizzarlo in occasione di una giornata che abbiamo dedicato all’addestramento dei cani. Si, c’era l’erba alta, si c’era una pioggia e anche del tipo battente (o a catinelle, se preferite), ma volete mettere la gioia di essere finalmente all’aria aperta?

Mentre ci spostavamo nell’area, non ho potuto fare a meno di notare che il fucile era assolutamente confacente al suo compito stabilito. Ho provato a imbracciare per vedere come veniva alla spalla; lo faccio sempre, per non essere preso di sorpresa nel momento topico del tiro o sentirmi goffo con gli indumenti. Il fucile è assolutamente in linea con gli standard per le dimensioni e per il calibro. Mi piace la bindella con lo step, sono sicuro che quando i selvatici partiranno da terra potrò incannarli con facilità, grazie al vantaggio.

A caccia

Piove, ma non mi spavento: quante volte ho preso l’acqua sulla testa, anche più di adesso, anche quando gli animali non si palesavano e restava solo l’acqua a farmi compagnia. Le goccioline sulla canna e sulla carcassa spariscono in un lampo, basta una passata con la mano, e scivolano via anche dalla calciatura. Nessuna remora, nessuna premura; un fucile semiautomatico deve andare a caccia, non deve temere le avversità atmosferiche. E certamente la finitura Cerakote ci lascia tranquilli per la resistenza agli agenti atmosferici.

Ecco, ci siamo: il cane fa buono sino a fermarsi; con il solito affanno dato dall’emozione, vado a posizionarmi al meglio in quella che credo essere la miglior posizione. Un rapido sguardo a che tutto sia a posto; l’otturatore chiuso, la sicura tolta, la canna puntata in direzione sicura. Il cane freme, si vedono i muscoli guizzare sotto la pelle, mentre il naso aspira avido l’afrore del selvatico che evidentemente si trova a pochi passi e cerca di scampare il pericolo pedinando nell’erba o confidando nell’immobilità. Servo il cane, cercando il tempo giusto dopo aver fatto una lieve carezza sul dorso per fargli sentire che sono accanto a lui, che può muoversi. Un passo, un altro, un altro ancora, sino a che la ferma non si rompe e due starne esplodono in volo; ne incanno una, la impacchetto di prima canna e, dopo aver cambiato rapidamente puntamento, fermo anche la seconda. Ottime le sensazioni che ho registrato in questa prima concitata azione; il Franchi Affinity 3 Elite Wood mi ha consentito di continuare a sparare senza dover cercare la canna che sobbalzava.

Agile ma potente

Finisce l’adrenalina, ma soltanto quando il cane riporta sia la prima, sia la seconda starna. Altra considerazione quanto mai utile in questo frangente nel quale l’acqua scivola copiosa dal berretto sulla cacciatora; i comandi maggiorati sono una manna per caricare e scaricare in fretta il fucile. Non solo: una luce maledetta e bassa causa nuvole (finanche nebbia, a un dato momento) ha glorificato un mirino così ben visibile, che si stagliava nettamente contro ogni tipologia di sfondo venatorio.

L’Affinity 3 Elite Wood si innesta benissimo nella gamma dei fucili semiautomatici Franchi, ben completa e ricca di modelli per ogni specifica esigenza del cacciatore; questo modello possiede alcune caratteristiche che lo faranno scegliere da chi predilige un fucile agile ma potente, un fucile da tutti i giorni ma robusto e affidabile. Insomma, un fucile che si può utilizzare a caccia senza timori anche grazie alla finitura in Cerakote che conferisce resistenza e durevolezza. Con un occhiolino all’estetica, per via della colorazione grigia tutt’altro che disprezzabile.

La dotazione, in una scatola di cartone, prevede gli intercalari per la modifica di piega e vantaggio, le magliette portacinghia, i tre strozzatori con la chiave, il flacone di olio e il libretto di uso e manutenzione e garanzia. Non vi serve altro per godere dell’incommensurabile libertà che deriva dall’uscire a caccia.

La scheda tecnica del Franchi Affinity 3 Elite Wood

Produttore: Franchi
Modello: Affinity 3 Elite Wood
Tipo: fucile semiautomatico a funzionamento inerziale
Chiusura: testina rotante a due alette di chiusura a svincolo inerziale
Calibro: 12 e 20
Lunghezza canne: 710 mm
Strozzatori: interni (in dotazione 1, 3 e 4 stelle)
Bindella: ventilata a ponticelli larghi, con step e zigrinata antiriflesso
Grilletto: brunito
Sicura: a pulsante, dietro il grilletto
Calciatura: in legno di noce europeo di grado 2 finito a olio
Finitura: Cerakote Gray con linee di decoro parallele su carcassa, impugnatura e astina
Peso: 2.700 (calibro 20) – 2.980 grammi (calibro 12)
Prezzo: 1.250 euro
www.franchi.com

La ricetta: bocconcini di fagiano con lime, menta e paprika

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Ingredienti
500 grammi di polpa fagiano
5 grammi di paprika dolce
1 lime
5 foglie di menta
50 grammi di yogurt greco
olio extra vergine q.b.
sale fino e pepe nero q.b.

Difficoltà: media
Calorie: 279 Kcal
Tempo di preparazione: 40′

Preparazione
Condite i bocconcini di fagiano con la paprika, il succo del lime, il sale fino, il pepe e l’olio extravergine. Scottate in una padella antiaderente in tutti i lati la carne. Condite lo yogurt greco con la scorza del lime grattata, sale fino pepe nero. Sistemate nel piatto di portata lo yogurt, i bocconcini e guarnite con foglie di menta, fetta di lime e olio extravergine.

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