Il 25 giugno esce Hunting Simulator 2, il videogioco di caccia sviluppato da Nacon e Neopica.
È un rapporto dialettico, il virtuale si alimenta del reale e poi lo cambia: se lo si tiene presente, si capisce come mai Hunting Simulator 2, il nuovo videogioco di caccia, sia ben più che semplice intrattenimento. Perché se avvicinerà anche un solo giovane al mondo della caccia, e se farà assorbire i principi della caccia etica anche una sola volta, avrà fatto ben più di ciò che ci si attende da un videogioco. Lo hanno sviluppato Nacon e Neopica, che il 25 giugno lo rilasceranno ufficialmente per Play Station 4, Xbox One e pc; la versione per Nintendo Switch arriverà dopo l’estate.
Non è una semplice rivisitazione del fratello maggiore. In Hunting Simulator 2 diventa infatti possibile cacciare e tracciare col cane, pointer beagle labrador, e sognare con alcuni dei marchi più noti. Hunting Simulator 2 dispone infatti delle licenze per quasi settanta armi Browning, Winchester, Sako, Tikka e Verney-Carron, ottiche Bushnell e un centinaio di accessori e capi d’abbigliamento.
Hunting Simulator 2: per una caccia etica e responsabile
La resa, grafica e balistica, è pazzesca. Lo si apprende già nel poligono in cui conviene tarare l’arma: conviene perché si acquistano punti, conviene perché si spara meglio, conviene perché così ci si ricorda che anche nella vita reale è un passaggio ineliminabile. Si capisce già che chi si attende uno sparatutto ha sbagliato strada: è un progetto fine, fortemente responsabile. E infatti se per sbaglio o per che sarà mai, tanto è un gioco, si incarniera una specie senza licenza, scattano le sanzioni che possono ritardare o compromettere il lieto fine.
Oltre che sull’ambiente delle tre grandi regioni in cui è possibile cacciare, Colorado Texas e foreste europee, gli sviluppatori hanno lavorato al massimo sul realismo dei selvatici. Il loro comportamento non ha niente di artefatto né quando sono in natura, bevono ai fiumi, né nel momento decisivo. La reazione al colpo cambia a seconda del piazzamento, della distanza, della mole.
Il recupero selvatici feriti in Hunting Simulator 2
La variabilità delle 33 specie insidiabili è estrema: se solo ci si limita a ungulati e grande selvaggina, sono ben 160 i diversi trofei in catalogo. Si può cacciare alla cerca e all’aspetto con arma liscia, rigata o arco, si possono personalizzare il protagonista e l’armeria, si può saperne di più sulla specie, si possono scegliere il calibro preferito, l’ingrandimento e il reticolo dell’ottica. Conviene dotarsi di uno zaino, obbligatorio per portarsi dietro più armi, fondamentale per il recupero delle carcasse. Già, c’è anche il recupero. Come nel mondo reale, la caccia non si conclude con l’abbattimento – anche perché poi c’è da decidere se vendere il trofeo o appenderlo nel lodge.
È chiaro, non sarà mai sostitutivo di una caccia vera; però una piacevole distrazione a stagione chiusa e un gancio intrigante per i giovani ecco, sì. Hunting Simulator 2 (no multiplayer), con la doppia visuale dietro le spalle o in prima persona, costerà 39,99 euro per pc e 59,99 per console.
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