Bruxelles respinge l’emendamento che intendeva vietare “importazione, commercio, possesso e consumo di selvaggina”.
Si può dire che perlomeno una volta anche in politica sia prevalso il buonsenso: con 449 contrari, 186 favorevoli e 53 astenuti il parlamento europeo ha respinto l’emendamento 79 con cui la Sinistra unitaria europea – Sinistra verde nordica intendeva impegnare la Commissione a vietare “importazione, commercio, possesso e consumo di selvaggina” in Europa. La motivazione? Tentare di contenere future possibili zoonosi. L’emendamento, presentato dai due capigruppo Manon Aubry (La France Insoumise) e Martin Schirdewan (Die Linke), intendeva infatti modificare la risoluzione sull’emergenza sanitaria Covid-19.
Nelle ore che hanno preceduto la discussione, Face ha contattato buona parte degli europarlamentari per ricordar loro che in Europa esistono già regole stringenti e armoniche sulla salute animale e la biosicurezza. Sono elevati gli standard di salute pubblica legata alla selvaggina, anche qualora siano coinvolti Paesi extraeuropei. Combattere il traffico di fauna selvatica è una delle priorità dell’Unione. Ma vietarne il consumo avrebbe conseguenze pesantissime sulla conservazione della natura e sulla caccia.
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