Effebi dispersanti calibro 12, 20 e 28: una linea nata già completa e in grado di attirare e soddisfare le esigenze di tutti coloro che si dilettano a cacciare la beccaccia con i vari calibri.
Effebi ha lanciato sul mercato una bella novità: una gamma nata già completa di cartucce dispersanti. Per fare questo la casa si è avvalsa del caricamento Alg e dell’ormai famoso “dispersore Alg”. Le cartucce sono diverse e con caratteristiche differenti, tutte però accomunate dal tentativo dichiarato di offrire al cacciatore moderno un’ulteriore possibilità vincente di ingaggio dell’arcera. In che calibro? A voi la scelta, dal momento che le cartucce Effebi dispersanti sono già disponibili nel calibro 12, nel 20 e pure nel 28. In sostanza coprono le esigenze del 95% dei cacciatori che si dedicano costantemente alla caccia alla regina del bosco.
Effebi dispersanti: anche belle
Andiamo alla scoperta delle caratteristiche tecniche e balistiche di queste munizioni, e partiamo con la descrizione delle scatole, di capacità differente a seconda del calibro, ma immediatamente distinguibili per le differenze cromatiche. La scatola del calibro 12 alberga 10 cartucce ed è di colore rosso, quella del calibro 20 ne contiene sempre 10 ed è di colore giallo, quella del calibro 28 contiene invece 15 cartucce ed è verde chiaro. Per tutte e tre le tipologie di cartucce c’è una sostanziale corrispondenza del colore della confezione con il colore delle cartucce, eccezion fatta per il calibro 28 dove il bossolo è di colore leggermente più scuro. Per il calibro 20 la scelta del colore giallo era imposta dalle normative europee.
In tutte e tre le confezioni il calibro è chiaramente visibile e scritto a caratteri cubitali sul margine destro della scatola. Lo scudetto aziendale (bello, con un vistoso tricolore che ci fa onore) si trova sul margine sinistro, mentre le scritte sono essenziali ma esplicative. Una grafica chiara e semplice, a prova di errore. Le frasi di avvertenze e di warning sono situate all’interno del frontespizio, sulla linguetta di chiusura e sul retro della confezione.
Le scritte sulle cartucce sono apposte con vernice di colore nero e riguardano lo stemma e la denominazione aziendale, l’altezza del bossolo, la grammatura e la numerazione del piombo.
Fondello e bossolo
Per quanto riguarda il fondello, tutte e tre le cartucce evidenziano un tipo 3 da 16 mm di altezza, ottonato. Dal punto di vista estetico ci sentiamo di sposare tale scelta, in quanto completa degnamente ogni singola tipologia di cartuccia senza voler ostentare troppo.
Anche il bossolo è per i tre calibri un Cheddite, da 70 mm di altezza. L’innesco è della medesima Casa labronica, nello specifico un CX 2000 (corpo ramato e vernice protettiva copri foro di vampa di colore nero) per la calibro 12 e un CX 1000 (corpo ottonato e vernice protettiva copri foro di vampa di colore nero) per il calibro 20 e il calibro 28.
Due polveri per le tre Effebi dispersanti
La scelta del propellente è comune (eccezion fatta per i dosaggi) nel caso delle Effebi dispersanti in calibro 12 e in calibro 20, dove riscontriamo la presenza della Tecna n della NSI. Trattasi di una doppia base attenuata laminata, sotto forma di piastrelle quadrate di colore grigio ardesia e di dimensioni 1,2×1,2 mm con spessore di 0,12 mm. La densità gravimetrica media è di 590 grammi/L, con combustione piuttosto lenta. La Tecna n è una polvere molto versatile, che consente al caricatore ampia facoltà nel caricamento. inoltre, viene da sempre apprezzata per la sua capacità di rimanere costante nelle differenti condizioni climatiche.
La dose prevista dall’azienda è di 1,85 grammi circa per il calibro 12 e di 1,40 grammi circa per il calibro 20. Le nostre dieci distinte misurazioni hanno messo in luce un valore medio di 1,87 grammi per il calibro 12 e di 1,41 grammi per il calibro 20 (leggermente superiore).
Diversa la scelta per il calibro 28, dove fa capolino la M92S della Baschieri & Pellagri, una nitrocellulosa modificata che si presenta sotto forma di lamelle di colore verde scuro, delle dimensioni di 1,4×1,4 mm e 0,13 mm di spessore. La densità gravimetrica risulta essere di 580 grammi/L. Anche questa polvere, molto progressiva, ben si adatta a diverse condizioni climatiche. La quantità dichiarata per la calibro 28 è di 1,23 grammi, coincidente con la media delle nostre dieci distinte misurazioni.
Il borraggio
Apriamo il capitolo borraggio. La calibro 12 si presenta con una borra Bior della Gualandi, di altezza 12 mm, su cui è adagiato il dispersore Alg. La cartuccia in calibro 20 è strutturata con una couvette della Baschieri & Pellagri di circa 6,5 mm di altezza, sormontata da un feltro vegetale di 10 mm di altezza e dal dispersore Alg. La 28 mostra invece una couvette rossa della Baschieri & Pellagri da circa 6,5 mm di altezza, un sughero da 12 mm di altezza e il dispersore Alg.
Due parole vanno spese su questo dispersore, costruito in modo proporzionato al calibro, ma sempre simile nelle fattezze. Lo scopo è quello di abbinare un’ottima dispersione alle brevi distanze, ma nel contempo di essere in grado di mantenere una certa compattezza di rosata al centro anche a distanze più impegnative. La forma del dispersore Alg (coperta da brevetto) è abbastanza insolita. Vi sono quattro alette in plastica che originano da una basetta con un leggero bordino, con gambi staccati e andamento leggermente spiraliforme.
Piombo e grammature
I pallini sono realizzati in piombo standard, al 2% di antimonio, e appaiono di buona qualità nelle varie cartucce esaminate. La numerazione da noi scelta è il 9 (2,1 mm di diametro), un valore che riteniamo assolutamente confacente alla preda che andiamo a ricercare nel bosco, per via di un ottimo rapporto fra la grandezza del pallino stesso e il numero dei pallini che deriva dalla grammatura della singola cartuccia.
Capitolo grammature. Si parte dai 36 grammi dichiarati per la calibro 12, ai 28 grammi per la calibro 20, sino ai 23,5 grammi della calibro 28. La media delle nostre dieci distinte misurazioni risulta essere, rispettivamente, di 36,28 grammi per la calibro 12, di 28,22 grammi per la calibro 20 e di 23,65 grammi per la calibro 28. Sono tutte dosi abbastanza importanti per i singoli calibri. Chi lo desidera, può usufruire in alternativa del piombo numero 7 o 8 per la calibro 12 e la calibro 20, mentre per il calibro 28 si deve accontentare dell’opzione con piombo numero 8.
L’altezza della cartuccia finita è di 57,18 mm per un peso complessivo di 48,02 grammi per la calibro 12 (lotto n° LO20418A), di 60,08 mm per un peso complessivo di 38,31 grammi per la calibro 20 (lotto n° LO30418A), di 64,83 mm per un peso complessivo di 32,14 grammi per la calibro 28 (lotto n° LO40418A).
Chiusura e dati di banco
La calibro 12 e la calibro 20 sono chiuse stellari a sei pliche, mentre la calibro 28 è chiusa a orlo tondo con un sugherino di circa 3 mm di spessore.
I dati di banco dichiarati dall’azienda sono: 841 bar di pressione, una V1 di 407 metri/sec e un tempo di canna di 2.987 μsec per la calibro 12; di 889 bar di pressione, una V1 di 406 metri/sec e un tempo di canna di 2.940 μsec per la calibro 20; di 897 bar di pressione, una V1 di 391 metri/sec e un tempo di canna di 3.036 μsec per la calibro 28.
Prove in placca
Siamo rimasti soddisfatti delle varie prove effettuate, anche se ovviamente le tre cartucce si comportano in modo differente. Le immagini delle rosate ottenute durante il test e i relativi commenti andranno a completare l’articolo che potrete leggere sul prossimo numero di Beccacce che Passione (n° 2 2020), in edicola dal 5 marzo.