Nell’autonomia differenziata la Regione Piemonte intende inserire anche l’esercizio dell’attività venatoria. Lo si apprende dalla lettera inviata al nuovo governo dal presidente della giunta Alberto Cirio.
Il Piemonte “vuole declinare in maniera più adeguata le rigidità del quadro normativo statale” sulla caccia: tra le materie per cui richiede l’autonomia differenziata la Regione inserisce anche la protezione della fauna e l’esercizio dell’attività venatoria. Lo si apprende dalla lettera inviata da Alberto Cirio (Forza Italia), presidente della giunta, al neoministro per gli Affari regionali, il Pd Francesco Boccia.
Il Piemonte vuole “affiancarsi a Lombardia e Veneto” nell’ottenere l’autonomia differenziata. E chiede maggiori poteri sulla caccia, così da poter stemperare le rigidità del quadro normativo statale e adeguarle “alle differenti esigenze territoriali”. La giunta ha intenzione di incidere anche a livello organizzativo, “pur nel rispetto dei principi di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema”.