Potenziato il controllo del cinghiale: su proposta dell’assessore Giulia Zanotelli, la giunta approva una delibera che ripensa la gestione della specie in Trentino.
Semplificare le procedure e rendere più efficace il controllo del cinghiale. È con queste parole d’ordine che la giunta Fugatti ha approvato una delibera che riforma la gestione della specie in Trentino. Il prelievo del cinghiale resta possibile solo nella forma del controllo faunistico: la sospensione della caccia è rinnovata costantemente di anno in anno.
Prima della decisone la giunta, a cui spetta esprimersi dopo la soppressione del comitato faunistico provinciale, si è confrontata con i vari portatori d’interesse. E, dopo il dialogo con dipartimento Agricoltura, Servizio foreste e fauna, Associazione cacciatori trentini e rappresentanti di categoria del mondo agricolo, ha optato per una serie di novità. Innanzitutto si riducono i tempi di comunicazione dell’intervento e si aumentano le giornate in cui sia possibile effettuare interventi immediati.
La giunta autorizza poi chi partecipa esclusivamente al controllo del cinghiale da appostamento fisso a intervenire fino a due ore dopo il tramonto in modalità ordinaria. Allargata inoltre, previ parere Ispra e relativa rizonizzazione, l’area di controllo. Parte della riserva di Arco passa infine da area a densità zero ad area di controllo. Nel piano di controllo del cinghiale sono coinvolti anche i cacciatori.