Il Consiglio di Stato ha accolto il controricorso cautelare della Città metropolitana di Reggio Calabria: è una decisione che pesa nelle discussioni su pluralismo e rappresentanza dei cacciatori negli Atc.
Il modo in cui la Città metropolitana di Reggio Calabria ha interpretato la normativa regionale «sembra coerente»: pertanto la sesta sezione del Consiglio di Stato (ordinanza 146/2025) ha deciso d’accogliere il suo controricorso, e sospendere la sentenza del Tar che ritenendo giustificate le proteste di Arcicaccia e Anuu migratoristi (ritenevano sbilanciata la rappresentanza dei cacciatori) aveva annullato le nomine dei comitati di gestione degli Atc.
In attesa della sentenza di merito in calendario per il 10 luglio, tornano in carica i vecchi comitati di gestione, quelli nei quali la Federcaccia occupa quattro posti (uno la Libera Caccia, uno l’Enalcaccia) dei sei assegnati alle associazioni venatorie; dunque non c’è bisogno che la Città metropolitana proceda a una nuova nomina sulla base di criteri diversi.
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