L’ultimo sabato dell’anno porterà con sé il voto finale sulla legge di bilancio 2025, che contiene una serie di modifiche all’articolo 18 della legge sulla caccia, la 157/92.
La strada è segnata, nessuna deviazione possibile: domani il Senato approverà definitivamente la legge di bilancio 2025 con le modifiche della legge sulla caccia introdotte durante la discussione in commissione Agricoltura alla Camera.
Le contiene, nota tecnica, il maxiarticolo 1 al comma 551, secondo il quale:
- la legge 157/92 «legittima e autorizza l’esercizio venatorio per ciascuna intera annata venatoria»;
- i calendari venatori regionali hanno «il fine» di indicare i periodi di caccia per ciascuna specie;
- il parere del comitato faunistico-venatorio nazionale assume lo stesso peso di quello dell’Ispra;
- il termine per impugnare un calendario davanti al Tar si riduce a trenta giorni; in caso di sospensione cautelare torna in vigore il calendario venatorio della stagione precedente, o comunque l’ultimo valido.
Non ci s’attendono sorprese: per evitare l’esercizio provvisorio, il Senato deve approvare la manovra finanziaria entro la fine dell’anno; dell’intero articolato dunque è impossibile anche una sola modifica, che costringerebbe a un ulteriore passaggio alla Camera, per il quale non c’è tempo. Per accelerare il governo non esclude di chiedere il voto di fiducia.
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