Il coordinamento delle associazioni venatorie della Calabria ha diffuso un comunicato in cui dopo la sentenza del Tar della Calabria stigmatizza il comportamento della Federcaccia.
La sentenza del Tar della Calabria sulla rappresentanza dei cacciatori degli Atc Rc1 e Rc2 non poteva non produrre strascichi: il coordinamento regionale di Anuu migratoristi, Arcicaccia, Enalcaccia, Eps, Italcaccia e Libera Caccia, vittoriose in tribunale, ha diffuso una nota (la firmano Bruno Zema, Andrea De Nisi, Pasquale Loria, Serafino Nero, Pasquale Martino e Francesco Scavelli) in cui «stigmatizza» il comportamento della Federcaccia («sleale, arrogante e spregiudicato»), che pretendendo quattro posti dei sei disponibili nei comitati di gestione «ha prodotto una profonda spaccatura tra le associazioni venatorie». Non è una situazione che si riscontra soltanto in Calabria: anche in Piemonte i rapporti sono tesi.
Adesso Annu, Arcicaccia, Enalcaccia, Eps, Italcaccia e Libera Caccia s’attendono «tempi rapidi» per la nomina dei nuovi comitati di gestione: «quelli illegittimamente costituiti non possono più procedere». Non è accettabile l’ipotesi di un commissariamento in un momento in cui il mondo della caccia deve confrontarsi «con problemi gravissimi», dalla peste suina africana al numero eccessivo di cinghiali presenti nel territorio.
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