Respinto ricorso contro il calendario venatorio delle Marche: preapertura ok

Respinto ricorso contro il calendario venatorio delle Marche: preapertura ok - tortora in ambiente umido
© Jesus Cobaleda / shutterstock

Il Tar ha respinto il ricorso cautelare degli animalisti contro la preapertura prevista dal calendario venatorio delle Marche 2024/2025.

Già due volte, per le due stagioni precedenti, aveva dato torto alle medesime sigle che avevano addotto i medesimi argomenti, ossia la sovrapposizione tra le giornate di caccia e le decadi riproduttive di alzavola, germano reale e marzaiola; se ci s’aggiunge che la giunta regionale ha approvato una serie di disposizioni coerenti con il piano di gestione nazionale della tortora, valido per il quinquennio 2022-2027, il Tar non ha potuto che respingere (decreto 143/2024) il ricorso cautelare di Wwf, Lipu, Legambiente, Lav, Enpa e Lupus in Fabula contro il calendario venatorio delle Marche 2024/2025, e convalidare le giornate di preapertura già dal 1° settembre.

Ricorso respinto, preapertura ok

Non è cambiato infatti lo stato di salute delle quattro specie (cinque quelle cacciabili in preapertura: c’è anche il colombaccio), e il provvedimento risulta ben motivato nelle parti in cui si discosta dalle osservazioni dell’Ispra, colpito da una doppia critica sul rilievo al presunto disturbo nelle zone umide: il Tar segnala che non indica di quali uccelli acquatici sarebbe da difendere il periodo riproduttivo, e soprattutto che non tiene conto del fatto che la preapertura è consentita solo da appostamento, senza cane e con limiti d’orario.

Nonostante le indicazioni del governo Meloni, neppure la caccia alla tortora desta problemi considerate le restrizioni (contingente ridotto del 50% rispetto al 2023/2024: ora ammonta a 3.150; e il carniere stagionale per cacciatore passa da 15 a 10 abbattimenti) e le misure di mitigazione e miglioramento dell’impatto sull’habitat.

La storia però è soltanto all’inizio: della preapertura le associazioni animaliste chiedevano la sospensione cautelare; ma sul tavolo c’è ancora il resto del calendario, la cui discussione (in giudizio si sono presentate anche la Federcaccia e la Libera Caccia, rappresentate rispettivamente dagli avvocati Alberto Maria Bruni e Daniele Carmenanti) è in programma tra poco meno di un mese, il 5 settembre.

Scopri le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.