Per il depopolamento del cinghiale in Emilia Romagna (province di Parma e Piacenza, quelle colpite dal virus della peste suina africana) saranno attivi operatori esperti.
Per circoscrivere la diffusione della peste suina africana la Regione Emilia Romagna aveva stanziato due milioni di euro; la struttura commissariale ne ha impiegata una prima tranche per finanziare un bando con cui reclutare operatori esperti, ingaggiati per ridurre le popolazioni di cinghiale nel Piacentino e nel Parmense.
Lo ha detto Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura, nel corso dell’incontro con i presidenti delle Province; a coordinare gli operatori saranno i Gruppi operativi territoriali competenti (da qualche giorno s’è formato anche quello di Bologna).
Mammi si aspetta che le novità introdotte dalla conversione del decreto agricoltura (un mese in più per la braccata; caccia di selezione fino a mezzanotte; ok all’impiego dei visori notturni; maggiori poteri al commissario straordinario, «dandogli per esempio la possibilità di agire al di fuori delle zone di restrizione per la posa di recinzioni e barriere») possano «aumentare gli sforzi e far ottenere risultati migliori» sia a caccia sia nelle operazioni di controllo faunistico.
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