Leica Geovid R 8×42: il test a caccia

Leica Geovid R 8x42 il test a caccia
© Marco Caimi / Caccia Magazine

Rispetto alla versione precedente ora il binotelemetro Leica Geovid R ha un design più moderno e arrotondato, per migliorare il comfort di utilizzo; ma il livello qualitativo (lenti Hd, prismi a tetto; misura la distanza fino a 1.800 metri) è lo stesso di sempre.

Rinnovata da circa un anno, la gamma del nuovo binotelemetro Geovid R offre ben quattro alternative per il cacciatore, a partire dalla versione 8×42 oggetto del nostro test, passando per il 10×42, fino ad arrivare al luminoso 8×56 e al potente 15×56; i prezzi, a partire da 1.930 euro, lo collocano in un segmento di mercato decisamente interessante.

Il Geovid R vanta la medesima qualità costruttiva dei più blasonati modelli Leica; certo, rispetto ai Geovid Pro le funzionalità sono ridotte: manca la possibilità di dialogare con l’app Leica ballistics per smartphone, così come la localizzazione Gps Leica ProTrack che consente di farsi guidare con precisione sull’anschuss, mentre la distanza massima di misurazione è inferiore.

Per il cacciatore medio però il Geovid R rappresenta un ottimo compromesso tra le prestazioni offerte, che sono essenziali ma del tutto idonee per soddisfare le reali necessità sul terreno di caccia, e un prezzo decisamente interessante.

Leica Geovid R 8×42: estetica funzionale

Ciò che subito si nota nel nuovo Geovid R è il restyling estetico cui Leica lo ha sottoposto, anche per armonizzarlo con il design tipico degli altri binotelemetri del catalogo. Quindi spariscono le linee squadrate del vecchio Geovid R, per fare spazio a forme più arrotondate e armoniose pur mantenendo la struttura a singolo ponte che lo caratterizza.

Lo scafo è realizzato in alluminio aeronautico pressofuso, interamente rivestito da un rivestimento gommato grippante e resistente, di eccellente qualità. La scocca garantisce una totale impermeabilità all’acqua, in grado di resistere in immersione fino a cinque metri di profondità.

Come di consueto, la ghiera della messa a fuoco, da 5,6 metri a infinito, si trova tra i due oculari, facile da raggiungere con l’indice della mano che impugna il binocolo. La corsa della messa a fuoco è fluida e consente una regolazione precisa, con un’elevata profondità di campo.

In corrispondenza dei due oculari invece ci sono le ghiere per la regolazione diottrica, da -3,5 a +3,5 diottrie, per mettere a fuoco alla perfezione il display interno. Le conchiglie degli oculari sono regolabili su otto posizioni con una semplice rotazione, con un’escursione totale di 12 millimetri. Nella parte inferiore del binotelemetro sono presenti i due incavi per i pollici, che garantiscono una presa ancora più salda.

Il Geovid R misura 173 millimetri di lunghezza, 125 di larghezza e 70 millimetri di spessore, con un peso rilevato di 1.100 grammi al netto della tracolla e dei tappi di protezione di obiettivi e oculari. Il funzionamento dei componenti elettronici è garantito da -20 °C a +55 °C, mentre le parti meccaniche possono operare da -25 °C a +55 °C.

Leica Geovid R 8×42: la gallery fotografica

Essenziale, ma efficace

L’architettura ottica del Geovid R è in grado di produrre immagini nitide e definite, con ottima profondità e senza aberrazioni cromatiche. I prismi sono del tipo a tetto, a differenza dei Geovid Pro che sfruttano prismi di Porro Perger, caratterizzati quindi da una struttura ad angoli acuti.

I prismi sono caratterizzati da uno speciale rivestimento per la correzione di fase, che migliora la risoluzione e il contrasto delle immagini; le lenti sono interessate da un rivestimento multistrato Hdc, che garantisce colori naturali e alto contrasto anche in situazioni di luce difficile, e da un trattamento AquaDura, che protegge dall’acqua e dallo sporco.

Per la versione del nostro test il diametro degli obiettivi è ovviamente di 42 millimetri, con ingrandimento 8x e diametro della pupilla di uscita di 5,25 millimetri. La distanza interpupillare è variabile da 56 a 74 millimetri, mentre il campo visivo angolare è di 6,8°, pari a 118 metri a 1.000 metri di distanza.

Come nella versione precedente, il telemetro laser è collocato all’interno del ponte, tra le due lenti. Cambiano però i comandi, ora sul lato destro anziché sul sinistro, in una posizione decisamente più naturale per gli utilizzatori destrimani.

Calcolare la distanza a caccia

Al posto del precedente pulsante rettangolare, di dimensioni generose, sono presenti ora due pulsanti separati, di forma circolare. Quello esterno comanda il menu: tenendolo premuto per circa tre secondi s’accede alle regolazioni del dispositivo. In particolare, è possibile scegliere le unità di misura tra metri (simbolo Eu) oppure yard (simbolo Us), oltre alla distanza compensata per angolo di sito, indicata con l’acronimo Ehr, letteralmente «equivalent horizontal range», ossia «distanza orizzontale equivalente».

Quando sul display inizia a lampeggiare la scritta «Ehr» bisogna scegliere tra «on» e «off»: l’impostazione selezionata resterà in memoria anche per gli utilizzi successivi. Se si opta per la modalità Ehr la misurazione, ottenuta con una breve pressione del tasto di sinistra, è già compensata per l’angolo di sito, funzione fondamentale soprattutto per le cacce di montagna.

La distanza massima di misurazione della distanza lineare è di 1.800 metri, mentre la compensazione per angolo di sito è disponibile fino a 1.100 metri di distanza. Con una breve pressione del tasto destro, comunque, è possibile leggere il valore del solo angolo di sito.

Il telemetro è alimentato da una classica batteria tipo Cr2032, collocata nell’apposito vano a tenuta stagna presente nella parte inferiore del binotelemetro. La batteria è inclusa nel prezzo, così come la tracolla sagomata in neoprene, i coprilenti, i coprioculari, il panno di pulizia e la custodia morbida di trasporto in Cordura.

Inoltre, il distributore Forest Italia mi ha messo a disposizione anche la comoda bretella trasformabile in tracolla grazie a un semplice aggancio con quattro bottoni a pressione, che consente di tenere il binocolo ben ancorato al petto. La tracolla è disponibile come accessorio anche sull’estore di Forest Italia, al prezzo di 100 euro.

Leica Geovid R 8×42: il test durante un’uscita di caccia di selezione al cinghiale

Per testare sul campo il Leica Geovid R 8×42 ho scelto uno dei banchi di prova più significativi per questo tipo di dispositivo. Ho infatti avuto la possibilità di portarlo con me in occasione di un’uscita serale per la caccia di selezione al cinghiale, animale che, come i cacciatori ben sanno, è solito farsi attendere anche oltre il crepuscolo: servono dunque strumenti ottici luminosi e di altissima qualità.

A complicare le cose, si è aggiunta una serata tutt’altro che primaverile, iniziata in altana sotto una pioggia scrosciante, con cielo plumbeo e luce scarsa; ha lasciato il posto a uno spiraglio di sole soltanto un paio di minuti prima del tramonto.

Nonostante le condizioni di luce non certo ottimali, il Leica Geovid R ha sin da subito dato prova di eccellente trasmissione luminosa, con immagini molto nitide. La profondità di campo è eccellente; e una volta messa a fuoco la scena non è necessario focheggiare nuovamente a meno di non spostare l’attenzione su un punto molto più lontano sullo sfondo.

L’ergonomia del dispositivo è eccellente; l’indice della mano destra trova con facilità il pulsante deputato alla misurazione delle distanze. Effettuo un paio di misurazioni su alcuni punti dove le tracce, sul margine del bosco, lasciano intuire il frequente passaggio di cinghiali.

Confrontata con quella rilevata da un telemetro già in mio possesso, la distanza è sempre risultata coerente, con misurazioni molto rapide. Inquadrando un bersaglio e tenendo premuto per qualche secondo il pulsante di misurazione si attiva la modalità Scan, che attiva una serie continua di misurazioni della distanza dell’oggetto agganciato.

Un compagno ideale per la cacciata

Il bordo del bosco, di fronte all’altana, dista 120 metri; ma il punto più promettente è sulla destra, dove il trottoio da cui passano più frequentemente i cinghiali è visibile anche a occhio nudo, telemetrato a 60 metri.

L’attesa è lunga e la serata umida e ventosa non la rende certo più piacevole, mentre nel prato di fronte a noi ci sono soltanto alcune minilepri in pastura. Proprio quando sto per perdere le speranze e con un paio di minuti di luce ancora a disposizione, finalmente qualcosa si muove.

Proprio dal trottoio che ho osservato tanto a lungo spunta un gruppetto di quattro cinghiali. Con il Geovid R confermo la distanza di 60 metri e identifico il primo elemento del branco come un giovane maschio. Giusto il tempo di posizionare il reticolo illuminato del cannocchiale e lascio partire il colpo. La palla da 150 grani calibro .308 non lascia scampo all’animale, che crolla sul posto colpito al collo. È un maschio giovane, del peso di cinquanta chilogrammi, un’ottima fonte di proteine per la nostra tavola.

Il Geovid R si è dimostrato un compagno ideale per la cacciata, consentendo una buona visione anche quando, dopo lo sparo, la luce era ormai svanita. La misurazione delle distanze è veloce e precisa e la compensazione dell’angolo di sito è una preziosa alleata per forme di caccia più impegnative e in caso di tiri a distanze maggiori.

Ho molto apprezzato il restyling, che ha risolto quella che personalmente ritenevo una debolezza del vecchio Geovid R, con linee troppo squadrate e ingombranti: non le avevo mai trovato molto ergonomiche. Il peso è in linea con i competitor del segmento; molto interessante il prezzo, che consente di aggiudicarsi un binotelemetro con tutta la qualità tipica di Leica per 1.930 euro.

Leica Geovid R 8×42: la scheda tecnica

  • Produttore: Leica sport optics
  • Distributore: Forest Italia, via Foscolo 32i, 37057, San Giovanni Lupatoto (Vr), tel. 045 8778772
  • Modello: Geovid R 8×42
  • Tipo: binotelemetro da caccia
  • Ingrandimento: 8x
  • Diametro obiettivo: 42 mm
  • Pupilla d’uscita: 5,25
  • Campo visivo a 1.000 metri: 118 m
  • Campo visivo angolare: 6,8 gradi
  • Lunghezza: 173 mm
  • Larghezza: 125 mm
  • Spessore: 70 mm
  • Correzione diottrica: da -3,5 a +3,5 diottrie
  • Conchiglie oculari: estraibili su 8 posizioni
  • Scocca: alluminio aeronautico pressofuso con rivestimento in gomma
  • Peso rilevato: 1.100 g (tracolla e tappi di protezione compresi)
  • Distanza massima di misurazione: 1.800 metri, 1.100 metri con compensazione per angolo di sito
  • Dotazione di serie: copri lenti, copri oculari, cinghia in Neoprene sagomata, custodia di trasporto in Cordura, panno pulizia lenti, batteria
  • Prezzo: 1.930 euro

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