Approvando la legge di revisione ordinamentale, il consiglio regionale della Lombardia ha apportato sei modifiche alla legge 26/93 sulla caccia.
Due sui richiami vivi, una sulla caccia in presenza di neve, una sul coinvolgimento dei cacciatori nella gestione delle oasi di protezione, una sull’iscrizione dei neocacciatori ad Atc e Comprensori alpini, una sugli appostamenti fissi in zona Alpi: sono sei le modifiche della legge sulla caccia (due le ha proposte Floriano Massardi, della Lega; quattro Carlo Bravo, di Fratelli d’Italia) approvate dal consiglio regionale della Lombardia nel corso della discussione sulla legge di revisione ordinamentale, che all’articolo 8 interviene su alcuni passaggi della 26/93.
La nuova formulazione prevede che gli uccelli feriti a caccia possano essere curati e, una volta sopraggiunta la completa guarigione, entrare a far parte del patrimonio dei richiami vivi del cacciatore, da ora maneggiabili soltanto dai veterinari dell’Ats competente per territorio.
Altre quattro le modifiche: oltre alle associazioni di protezione ambientale, alla gestione delle oasi di protezione possono partecipare anche Atc, Comprensori alpini e associazioni venatorie; la possibilità di completare i piani di prelievo anche nelle zone coperte da neve s’estende anche agli Atc di pianura; dopo il primo anno, i neocacciatori possono permanere nell’Atc o nel Comprensorio alpino anche se li ha accompagnati una persona diversa da un genitore; per l’istituzione di nuovi appostamenti fissi in zona Alpi il parere vincolante del comitato di gestione del Comprensorio diventa necessario solo «raggio di 150 metri da un punto di censimento georeferenziato che ha certificato la presenza di galliformi alpini almeno in uno dei tre anni precedenti».
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