Riforma della legge sulla caccia, Lollobrigida chiede pazienza ai cacciatori

Riforma della legge sulla caccia, Lollobrigida chiede pazienza ai cacciatori: Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, davanti a simbolo di Fratelli d'Italia
© Alessia Pierdomenico / shutterstock

Dopo lo stop della riforma della legge sulla caccia Francesco Lollobrigida cerca di rassicurare il mondo venatorio.

Nonostante il caos delle ultime ore, resta intatto l’impegno del governo a lavorare alla riforma della legge sulla caccia. Con un post pubblicato su Facebook il ministro Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) chiede però pazienza ai cacciatori: il ddl di conversione del decreto agricoltura non era lo strumento giusto, considerata la scarsa attinenza col tema trattato.

Il governo sta cercando di capire quali siano i ritocchi da apportare alla legge 157/92, «ormai obsoleta»; per farlo ha incaricato i componenti del comitato tecnico faunistico-venatorio (al suo interno i cacciatori li rappresentano Massimo Buconi, Paolo Sparvoli e Lamberto Cardia, presidenti nazionali di Federcaccia, Libera Caccia ed Enalcaccia) di fornire al parlamento una serie di proposte.

L’impegno del governo

S’apre dunque uno scenario nuovo: sarà il governo a farsi carico della riforma? Ed eventualmente che succederà al ddl della Lega fermo alla Camera? Di sicuro con Francesco Bruzzone, il primo firmatario della proposta e l’ispiratore degli emendamenti che il governo ha chiesto e ottenuto di ritirare, i rapporti non sono serenissimi.

Anche se Lollobrigida non lo cita mai, è chiaro il bersaglio della sua critica contro «le dichiarazioni imbarazzanti di sventolatori di emendamenti da campagna elettorale e proposte velleitarie che in tanti anni, pur avendone la possibilità, non hanno mai concretizzato: zero risultati all’attivo, ma un carniere pieno di slogans» (sic, anche se i prestiti non si pluralizzano: passerà alla storia come il comunicato degli slogans).

Per ricordare al mondo venatorio che il governo non gli è ostile, Lollobrigida riepiloga i risultati ottenuti nei primi venti mesi della legislatura: la riattivazione del comitato faunistico-venatorio; tempi certi per i pareri Ispra (in realtà però è un successo della Regione Liguria, che ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato); la limitazione dell’impatto della normativa europea sulle munizioni in piombo nelle zone umide; le ultime modifiche sulla caccia al cinghiale.

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