Tranne che in quelli di Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle che la vogliono vietare, la caccia ha trovato pochissimo spazio nei programmi elettorali per le elezioni europee 2024.
Tra la revisione del Green Deal, la politica agricola, l’ipotesi di difesa comune e soprattutto la guerra in Ucraina, la caccia ha trovato pochissimo spazio nei programmi elettorali delle forze politiche italiane che si contendono i 76 seggi in palio nelle elezioni europee di sabato 8 e domenica 9 giugno.
Paradossalmente, della caccia in modo approfondito tratta solo chi la vuole abolire, ossia (successe già per le elezioni politiche del 2022, e non andò granché a nessuno dei due: sono infatti finiti all’opposizione del governo che s’è formato) l’alleanza Verdi-Sinistra e il Movimento 5 Stelle, che contro la proposta di modifica della legge nazionale 157/92 s’è reso protagonista di un ostruzionismo tale da costringere la maggioranza a cambiare strategia.
Alla caccia si trova un accenno nel programma della Lega (si legge che si ritiene necessario «un quadro europeo aggiornato sulle consistenze della fauna selvatica, per inaugurare una stagione di misure di gestione più efficaci sul territorio»); un po’ meno di un accenno in quello del Partito democratico (aumentare la tutela degli animali selvatici, potenziando i centri di recupero della fauna; combattere il bracconaggio); niente in quelli di Fratelli d’Italia (l’unico possibile punto di contatto è il riferimento a un intervento sul benessere animale), Forza Italia, Azione e Stati Uniti d’Europa.
Può dunque essere utile scorrere la lista dei quaranta candidati che hanno firmato il manifesto della cabina di regia del mondo venatorio: la loro appartenenza è infatti trasversale, anche se non in tutte le circoscrizioni tutti i partiti sono rappresentati.
Spetterà poi a ciascun elettore-cacciatore decidere quanto la caccia rappresenti uno dei temi chiave per decidere quale lista votare, e quali preferenze esprimere.
Elezioni europee: quando e come si vota
I seggi saranno aperti sabato 8 (ore 15-23) e domenica 9 (ore 7-23); si vota tracciando una X sul simbolo della lista (un solo voto ammesso); sulle righe a fianco si possono esprimere fino a tre preferenze (una sola per le liste delle minoranze linguistiche), scrivendo il cognome dei candidati espressi da quella lista.
Se si esprimono due o tre preferenze è necessario che i candidati prescelti siano di genere diverso (un uomo e una donna; oppure un uomo e due donne, o due uomini e una donna).
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