A nome del Pd Stefano Vaccari ha contestato la strategia del governo sul depopolamento dei cinghiali, necessario a contenere la diffusione della peste suina africana in Italia.
Il disaccordo non riguarda l’obiettivo, ossia il depopolamento dei cinghiali, e neppure le tecniche, ma l’eccesso di burocrazia e la lentezza delle operazioni che invece avrebbero bisogno di «maggior concretezza»: commentando quanto detto alla Camera da Patrizio La Pietra, sottosegretario all’Agricoltura, che rispondendo alla sua interrogazione aveva riepilogato gli interventi cardine in atto, Stefano Vaccari (Partito democratico) ha contestato esplicitamente la strategia con cui il governo Meloni intende contenere la diffusione della peste suina africana in Italia.
Per il Partito democratico infatti non tutti i territori sono ancora attrezzati per attuare le indicazioni del piano straordinario: si continuano a riscontare difficoltà nell’attivazione della filiera della carne; e non riuscendo a gestire questa mole di abbattimenti (troppi i controlli da effettuare) alcune aziende sanitarie locali addirittura chiedono agli Atc di diminuire i giorni di prelievo.
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