Il ministro Pichetto Fratin ha detto che il governo Meloni ha chiesto alla Commissione europea qualche settimana in più per rispondere adeguatamente alle contestazioni che hanno portato all’avvio di una procedura d’infrazione sull’impiego delle cartucce in piombo nelle zone umide.
Il governo ha chiesto alla Commissione europea di rinviare di (almeno) un mese la scadenza entro la quale avrebbe dovuto rispondere alle contestazioni che avevano portato all’avvio di una procedura d’infrazione sull’impiego delle cartucce in piombo nelle zone umide. Lo ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, rispondendo all’interrogazione del deputato 5 Stelle Alessandro Caramiello che, considerato che il 7 aprile si concludono i due mesi previsti dai trattati, gli aveva domandato quale sarebbe stata la risposta dell’Italia.
In realtà il governo Meloni ha ancora bisogno di tempo: non ha infatti ancora deciso se proporre eventuali modifiche alla normativa o semplicemente «chiarire quale sia la posizione applicativa dell’Italia».
Come preventivabile, sembra più facile la risoluzione della controversia sul controllo faunistico: gli uffici legislativi dei ministeri stanno lavorando a un piccolo ritocco della legge 157/92, utile a specificare che le operazioni non si svolgono in contrasto con le direttive comunitarie.
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