Gestione del cinghiale in Emilia Romagna, le proposte di Pompignoli (Lega)

Gestione del cinghiale in Emilia Romagna, le proposte di Pompignoli (Lega)
© Manuel67 / shutterstock

Massimiliano Pompignoli (Lega) chiede alla giunta regionale di rendere più efficace la gestione del cinghiale in Emilia Romagna.

Servono politiche di contenimento coraggiose, «lontane da ogni logica animalista»: Massimiliano Pompignoli, consigliere della Lega in Emilia Romagna, chiede alla giunta di rendere più incisiva la gestione del cinghiale, intervenendo più profondamente sul regolamento in fase di revisione.

Per Pompignoli bisogna infatti consentire la girata con nove cacciatori e due conduttori, con rispettivi cani limieri, e abbassare a dodici il numero minimo di partecipanti alla braccata. Solo con strategie di questo tipo si potrà diminuire la presenza della specie, operazione necessaria sia per ragioni sanitarie (la diffusione della peste suina africana richiede un’attenzione costante) sia per non mettere a rischio la sicurezza del territorio: «negli scorsi giorni a Bologna» ricorda «un grosso cinghiale ha sfondato la vetrata del Centro di ricerca Codivilla Putti dell’Istituto Rizzoli».

In vista della prossima stagione Pompignoli segnala inoltre che il calendario venatorio regionale dovrà prevedere un’articolazione diversa per Emilia e Romagna: «Non possiamo continuare a far finta che morfologicamente il territorio sia uguale»; un calendario unico sarebbe «limitativo e penalizzante per molti aspetti».

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