Il Tar ha incaricato la direttrice generale dell’Ispra di rendere esecutiva la sentenza sulla tutela dei valichi montani in Lombardia.
Se alla Regione manca la volontà o la forza di procedere, provvederà il commissario (anzi, la commissaria): sarà Maria Siclari, la direttrice generale dell’Ispra (avrà comunque la facoltà di delegare l’incarico a un altro funzionario qualificato), a sottoporre a tutela tutti e quarantadue i valichi montani interessati dai flussi d’avifauna migratoria in Lombardia, e a disporre il divieto di caccia.
Lo ha deciso il Tar (sentenza non definitiva 482/2024) accogliendo il ricorso della Lac che s’era attivata ritenendo che la giunta e il consiglio regionale non avessero ottemperato a quanto già stabilito dopo la decisione della Corte costituzionale, contraria a circoscrivere il divieto al solo comparto alpino di maggior tutela.
La caccia dev’essere vietata in tutti e quarantadue i valichi montani, non in ventitré scelti con un margine di discrezionalità (ai diciannove già oggetto di tutela il consiglio regionale ha recentemente aggiunto il valico di Capovalle, la Passada e i passi della Crocetta e del Giovà) non concesso dalla normativa.
In attesa che la commissaria renda esecutiva la sentenza (per farlo ha 150 giorni da ieri: s’arriva al prossimo 19 luglio), tutti e quarantadue i valichi interessati dalle rotte migratorie sono sottoposti a tutela provvisoria.
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