Nel 2023/2024 l’Università di Urbino ha registrato 55 incidenti di caccia, cinque dei quali mortali; confermato il calo nel lungo periodo.
Nel 2023/2024 gli incidenti di caccia in Italia sono stati 55, l’11,3% in meno (non il 4,3%, come nella nota della cabina di regia del mondo venatorio) rispetto ai 62 della stagione precedente; s’è più che dimezzato il numero delle vittime, cinque (furono tredici nel 2022/2023).
Lo rivela la ricerca dell’Università d’Urbino, che considera soltanto gli episodi registrati nel corso di pratiche lecite e corrette: insieme ai malori e alle cadute, sono esclusi dunque anche gli incidenti occorsi ai bracconieri. Si registra un decremento delle vittime anche su base annuale: furono undici nel 2022, otto nel 2023.
Per la cabina di regia del mondo venatorio (Federcaccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Libera Caccia, Anuu migratoristi, Italcaccia e Cncn) «nel lungo periodo il calo appare ancora più significativo, perché costante ogni anno»; la riduzione degli incidenti è «frutto d’una puntuale opera di sensibilizzazione sulla sicurezza, intrapresa […] con impegno e dedizione».
Ma per quanto incoraggianti «per il settimo anno consecutivo» neppure i dati del 2023/2024 possono essere considerati «un punto d’arrivo»: fanno infatti «parte d’un percorso in via di sviluppo», con quota zero incidenti come obiettivo finale.
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