Il deputato leghista Francesco Bruzzone replica alle accuse degli animalisti sulle modifiche della legge sulla caccia proposte dalla Lega.
Dopo quella di Fratelli d’Italia che intendeva abbassare a sedici anni l’età minima per il rilascio del porto d’armi venatorio (le polemiche hanno indotto il senatore Bartolomeo Amidei a rinunciare), dalla maggioranza arriva «una nuova provocazione sconsiderata»: è così che Enpa, Lac, Lav, Leidaa, Lipu, Oipa, Pro Natura e Wwf definiscono le modifiche della legge sulla caccia contenute nella proposta della Lega; per loro il ddl contiene «un campionario di violazioni e irresponsabilità» che porta «un attacco sconsiderato alla normativa europea» nel momento in cui l’Italia rischia già l’apertura d’una procedura d’infrazione.
Chiedendo l’intervento di Giorgia Meloni e del ministro Gilberto Pichetto Fratin (nessuno dei due però è della Lega: e a quattro mesi e mezzo dalle elezioni europee è difficile pensare che possano incidere sulle dinamiche politiche d’un partito alleato), le associazioni ambientaliste contestano sia la proposta d’inserire i calendari venatori nelle leggi regionali (non potrebbero più presentare ricorso al Tar), sia l’eliminazione del silenzio venatorio e dell’obbligo di scelta tra forme di caccia, sia l’esclusione dei richiami vivi d’allevamento dal campo d’applicazione della legge sia il depotenziamento dell’Ispra: la creazione degli istituti regionali per la fauna selvatica «rappresenta un’anticipazione dell’autonomia differenziata ambientale».
La risposta di Bruzzone alle critiche degli ambientalisti
La risposta di Bruzzone è arrivata nel giro di qualche minuto: attaccando una proposta che si basa «sulle norme già in vigore e sulla giurisprudenza», con queste critiche «pretestuose e dalla chiara matrice ideologica» il mondo animalista segnala il proprio «analfabetismo faunistico-ambientale».
Quelle suggerite dalla Lega sono modifiche «piccole ma necessarie», indispensabili per affrontare alcuni problemi inevitabili a trentadue anni dall’approvazione della legge. Bruzzone ricorda «che l’intervento dell’uomo è imprescindibile» per evitare il depauperamento degli habitat e «lo sbilanciamento faunistico legato all’esplosione demografica d’alcune specie, tra cui quelle aliene invasive».
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