Fissata al 31 gennaio la chiusura della caccia a tordo e uccelli acquatici in Sardegna.
Avanti fino alla fine del mese nonostante la sentenza del Tar: Marco Porcu, assessore alla Difesa dell’ambiente della Regione Sardegna, è intervenuto sul calendario venatorio decidendo di riportare al 31 gennaio la data di chiusura della caccia a cesena, tordo bottaccio, tordo sassello e uccelli acquatici (alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, moriglione, mestolone e porciglione).
Per la giunta regionale i key concept su cui si basa il parere dell’Ispra «non si basano su alcuna pubblicazione scientifica», ma «si fondano principalmente sulle risultanze di dati parziali ottenuti con la tecnica d’inanellamento condotta internamente». Avrebbero dovuto tenere in considerazione «i dati provenienti dall’utilizzo della telemetria satellitare» per costituire «un documento attendibile e un riferimento tecnico vincolante»; al momento invece si registrano «discordanze fra i dati» relativi ai Paesi europei interessati dalla medesima rotta migratoria.
La stagione però chiuderà prima nelle aree comprese all’interno della Rete Natura 2000, dove si potrà andare a caccia ai turdidi fino all’11 gennaio e agli uccelli acquatici fino al 21.
Non è la prima Regione a essere intervenuta in questo senso: qualche giorno fa la Basilicata ha spostato a fine mese la chiusura della caccia a tordo e beccaccia; e a un provvedimento analogo sta lavorando anche la Puglia.
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