Bartolomeo Amidei (Fratelli d’Italia) ha ritirato il ddl di modifica alla legge sulla caccia, quello con cui intendeva abbassare l’età minima per richiedere il porto d’armi venatorio.
Se n’è parlato soprattutto perché intendeva abbassare l’età minima per prendere il porto d’armi venatorio, e probabilmente è questo passaggio, insieme al clamore che ha suscitato, che ha spinto Bartolomeo Amidei (Fratelli d’Italia) a ritirare il ddl 779 con cui puntava a modificare la legge sulla caccia.
Decisivo è stato l’intervento di Francesco Lollobrigida, compagno di partito e ministro dell’Agricoltura, che gli ha chiesto di ripensarci «per evitare ogni polemica che derivi da proposte individuali» estranee «a un riordino complessivo e omogeneo dell’attività venatoria in chiave europea».
Era l’obiettivo che Amidei dice che aveva intenzione di cogliere; ma «senza entrare nel merito la proposta è divenuta sterile argomento di polemica»; pertanto «il tema dovrà essere più opportunamente trattato in un quadro di revisione complessiva della materia».
Amidei, che non è né è mai stato cacciatore, resta comunque convinto che la normativa sulla caccia debba essere condivisa a livello comunitario, «per evitare che i cittadini dei diversi Paesi siano trattati in modo differente, con effetti anche di natura economica».
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