Risale allo scorso giugno il ddl 779, primo firmatario Amidei (Fratelli d’Italia), che intende modificare la 157/92 e anticipare a sedici anni l’età minima per andare a caccia.
Nelle ultime ore le principali testate nazionali si sono accorte che in Senato giace una proposta di legge che se approvata consentirà d’anticipare a sedici anni l’età minima per il porto d’armi uso caccia.
Ma non è una novità: il senatore Bartolomeo Amidei, esponente di Fratelli d’Italia, l’ha presentata il 28 giugno. E non è una novità neppure l’assegnazione alla nona commissione parlamentare, quella che s’occupa d’industria, commercio, turismo e agricoltura e che l’ha ricevuta lo scorso 5 dicembre.
Nel testo si legge che per i minorenni che intendono chiedere il porto d’armi venatorio sarà necessario «l’esplicito atto d’assenso scritto dei soggetti [che esercitano] la responsabilità genitoriale»; per andare a caccia dovranno essere «accompagnati da altra persona che abbia conseguito l’abilitazione all’esercizio venatorio da almeno tre anni».
La misura è inserita in un provvedimento che tenta di ridisegnare a fondo la legge 157/92, rinnovando la disciplina per i richiami vivi d’allevamento (alla questione si sta interessando anche un altro parlamentare di maggioranza, il deputato leghista Francesco Bruzzone), sottoponendo l’Ispra alla diretta vigilanza della presidenza del consiglio, autorizzando la caccia alla migratoria in tutti gli Atc della regione di residenza venatoria, consentendo alle aziende faunistico-venatorie di perseguire un guadagno economico e modificando i criteri di rappresentanza delle associazioni venatorie nei comitati di gestione degli Atc, ove «dev’essere garantita la presenza paritetica di [tutte quelle] riconosciute a livello nazionale o regionale».
Di queste misure e delle altre che compongono l’articolato ci sarà modo di discutere approfonditamente nelle prossime settimane, quando inizierà il dibattito in commissione; per la data si resta in attesa di comunicazioni della presidenza occupata da un altro esponente di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo.
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