Aggressione da parte di un orso, l’ordinanza della Cassazione sul risarcimento

Aggressione da parte di un orso, la sentenza della Cassazione sul risarcimento: orso nel bosco
© David Havel / shutterstock

Per la Cassazione l’aggressione da parte di un orso rientra tra i danni da fauna selvatica risarcibili da Regioni e Province autonome.

L’aggressione da parte di un orso rientra chiaramente tra i danni cagionati dalla fauna selvatica, e dunque risarcibili dalla pubblica amministrazione la cui responsabilità si basa non sul dovere di custodia, ma sulla proprietà e il ruolo nella gestione; se non vuole pagare, la Regione o la Provincia autonoma deve pertanto dimostrare che la condotta dell’animale «s’è posta al di fuori della sua sfera di controllo come causa autonoma, eccezionale, imprevedibile o comunque non evitabile mediante l’adozione delle più adeguate e diligenti misure esigibili nel concreto».

Accogliendo il ricorso d’un cercatore di funghi aggredito qualche anno fa in un bosco sopra l’abitato di Pinzolo, la terza sezione civile della Cassazione (ordinanza 34581/2023) ha dunque annullato la sentenza della Corte d’appello di Trento cui ha rinviato la causa perché la tratti un collegio composto diversamente.

Nei primi due gradi di giudizio erano arrivate due decisioni contrapposte. Il tribunale aveva infatti accolto la richiesta di risarcimento: in base al Pacobace (l’orso faceva infatti parte di quelli introdotti nel territorio provinciale nell’ambito dei progetti di ripopolamento) la Provincia di Trento è titolare del potere di gestione della fauna selvatica insediata nel territorio, e dunque ricopre un ruolo di garanzia rispetto alle conseguenze del suo comportamento; doveva pertanto «assumere ogni precauzione per evitare rischi all’uomo, anche [informando] i frequentatori delle aree».

Per la Corte d’appello invece non era importante il fatto che l’orso fosse stato reintrodotto: «Una volta reimmesso in natura» si legge nella sentenza «l’animale selvatico non è più controllabile come un animale domestico»; in più l’attacco era stato valutato come «eccezionale e imprevedibile», visto che in precedenza quell’orso non aveva mai dato segnali d’effettiva pericolosità. Ma la Cassazione la pensa diversamente.

Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.