Con la Dagga Boy la Rigby realizza una carabina da collezione dedicata a un simbolo della caccia in Africa.
La Rigby l’ha prodotta in appena dodici pezzi, per sottolineare che si tratta d’una carabina da collezione in edizione limitata (basterebbe comunque il prezzo per accorgersene: 22.500 sterline + Iva, alla fine circa 31.500 euro): entra a pieno titolo nel catalogo delle armi fini la Dagga Boy, calibro .416 Rigby con canna di 610 millimetri dal profilo standard. Il calcio è in noce turco di grado 8; in cuoio sia il calciolo sia la cinghia.
Il suo legame con la caccia in Africa è evidente: «dagga boy» è il soprannome del bufalo anziano, solitario, il cui abbattimento la Rigby ricompensa con l’assegnazione dell’ambitissimo premio omonimo. Si tratta infatti d’un tipo di caccia che ha un ruolo chiave nelle pratiche di conservazione e di tutela della biodiversità, e per l’indotto che genera procura enormi vantaggi alle comunità locali; è una storia raccontata a più riprese su Caccia Magazine e, prima ancora, su Cacciare a Palla.
Tutte le incisioni sono realizzate in oro giallo: si distinguono bene le impronte e il profilo d’un vecchio bufalo, la doppia R della Rigby, il nome dell’arma e l’indicazione del calibro, la matricola e il numero di serie nella forma X/12; in oro anche la mira metallica e la sicura.
Acquistando la carabina s’entra in possesso anche della custodia in cuoio, d’un coltello Bowie da 229 millimetri e del libro delle storie che hanno consentito ai cacciatori di conquistare il Dagga Boy Award; lo firma Marc Newton, direttore generale della Rigby, che presentando quest’arma in edizione speciale sottolinea l’intenzione di creare «pezzi senza tempo».
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