La Federcaccia Brescia è venuta a conoscenza d’alcune possibili modifiche alla legge sulla caccia in Lombardia.
In gran parte riguarderanno la caccia alla migratoria, dalla possibilità d’usare come richiami vivi gli uccelli feriti a caccia, previo parere veterinario e con l’apposizione d’un anello specifico fornito dalla Regione, ai criteri per la valutazione dei nuovi appostamenti nelle Zone di protezione speciale e nei Siti d’importanza comunitaria, così da neutralizzare le differenze da provincia a provincia: in via ufficiosa la Federcaccia Brescia è venuta a conoscenza del contenuto d’alcune possibili modifiche alla legge sulla caccia in Lombardia verosimilmente discusse entro fine mese; gli emendamenti saranno infatti presentati alla legge di revisione ordinamentale.
Non sono le uniche anticipazioni: ci s’attendono altri emendamenti sui capanni, dalla semplificazione degli obblighi burocratici per il rinnovo alla riduzione degli ostacoli per costruirne di nuovi nel comparto alpino di maggior tutela. È probabile anche che si ragioni sull’eliminazione del divieto di caccia agli ungulati sul terreno coperto da neve anche in pianura.
Per la Federcaccia Brescia però si tratta d’argomenti marginali. Sarebbe invece opportuno concentrarsi sulla distribuzione dei nuovi anelli per richiami (il governo ha deciso di non impugnare la normativa regionale), sulla cartografia delle zone umide in cui è vietato l’uso delle munizioni in piombo e soprattutto sul piano faunistico-venatorio «del quale non si sente più parlare da mesi».
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