Benelli Caddy: test a caccia

benelli caddy

Il Benelli Caddy è stato aggiornato con una nuova app scritta in linguaggio nativo, che permette funzionalità ancora più estese e un utilizzo ancora più fluido. Lo abbiamo provato  a caccia di fagiani sulle colline marchigiane.

Oltre a consentire al cacciatore di avere sempre sotto controllo il proprio ausiliare, con una portata in campo aperto di 15 chilometri, il Benelli Caddy è caratterizzato anche da altre innumerevoli funzionalità. Il sistema di tracciamento satellitare Caddy, infatti, è costituito da un collare e da un piccolo connettore, che consente al dispositivo di dialogare con lo smartphone dell’utilizzatore. Niente palmare, dunque, ma tutte le funzioni a portata di tap sullo schermo del cellulare, con un’app gratuita scaricabile su Android e iOS, intuitiva e particolarmente user friendly.

L’utilizzo dello smartphone, in ogni caso, non incide in nessun modo sulle funzionalità, se non ampliando le possibilità di sviluppo del sistema. Il tracciamento dei cani è possibile anche in assenza di rete dati, che viene utilizzata solamente per il caricamento delle mappe satellitari, che possono essere scaricate precedentemente per un utilizzo offline.

L’utilizzo del cellulare, al contrario, consente all’utilizzatore di interfacciarsi con un dispositivo che già conosce e che presenta uno schermo fino a quattro volte più grande di un palmare. Si tratta, inoltre, di un dispositivo tecnologicamente più evoluto e, soprattutto, continuamente aggiornato, almeno per quanto riguarda il software, tramite i semplici aggiornamenti di sistema.

Benelli Caddy aggiornato

Benelli ha migliorato ulteriormente il sistema Caddy rilasciando un nuovo aggiornamento software, introducendo un’app scritta in linguaggio nativo, sia per Android sia pe iOS. Lasciando da parte i tecnicismi, si tratta in buona sostanza di un’app che parla allo smartphone utilizzando il suo stesso linguaggio, senza che sia necessario un sistema intermedio, ampliando le possibilità di sviluppo della piattaforma e migliorandone la fluidità di utilizzo.

Chi già possiede un dispositivo Caddy, in più, si ritroverà con un sistema aggiornato praticamente senza accorgersene e, soprattutto, senza la necessità di spedire il collare in assistenza per l’upgrade. È necessario, infatti, solamente aggiornare l’app, il che può avvenire automaticamente o dopo averlo espressamente autorizzato, a seconda delle impostazioni del proprio smartphone.

La nuova app presenta un’interfaccia del tutto simile a quella precedente, con menù leggermente riorganizzati e ottimizzati per una maggiore fruibilità. Dietro a una differenza quasi impercettibile per l’utente, si nasconde una vera e propria rivoluzione tecnologica, che ha richiesto a Benelli mesi di lavoro e copiosi investimenti, che ha migliorato ulteriormente la funzionalità del dispositivo e ha esteso in modo praticamente illimitato le sue possibilità di sviluppo future.

Facile da usare

Una volta accesi collare e connettore, si possono collegare allo smartphone in pochi secondi, seguendo i passaggi chiaramente spiegati all’interno dell’app. Da questo momento, ogni volta che si accenderanno i dispositivi, la connessione con il telefono sarà automatica ed estremamente rapida.

Caddy consente di connettere fino a un massimo di 21 dispositivi tra collari e connettori, consentendo di monitorare anche la posizione dei compagni di caccia e dei loro eventuali ausiliari, oltre, ovviamente, a quella dei propri cani. Si ha, in questo modo, sempre a portata di mano una visione completa dell’azione di caccia, con vantaggi sostanziali per la sicurezza.

Menu a cinque voci

Il menù principale di Caddy si sviluppa intorno a cinque voci posizionate nella parte inferiore della schermata: Dispositivi, Mappa, Bussola, Addestramento e Sessioni. La prima è deputata alla connessione di collari e connettori. Con la funzione Mappa è invece possibile visualizzare la posizione dei cani e dei cacciatori su una mappa di tipo satellitare. Per il caricamento delle mappe in tempo reale occorre la connessione dati, ma è possibile scaricare la mappa della zona di caccia precedentemente. Grazie all’ultimo aggiornamento, il procedimento è ancora più rapido e richiede pochi secondi; le mappe scaricate occupano uno spazio minore sulla memoria del telefono.

La modalità Bussola consente di conoscere distanza e direzione dei cani, oltre alla velocità di movimento e all’eventuale stato di ferma. Tramite la modalità Addestramento è possibile correggere il cane sia tramite avviso sonoro sia tramite gli elettrodi removibili.

La modalità Sessioni consente, infine, di salvare su un cloud tutte le cacciate, permettendo di rivedere l’azione sulla mappa, di conoscere la distanza percorsa da cani a cacciatori e la velocità media senza occupare spazio sul telefono e senza perdere i dati qualora si sostituisse il dispositivo.

Numerose possibilità di utilizzo

Il Benelli Caddy offre altre numerose possibilità di utilizzo. Grazie alla funzione Sos, per esempio, è possibile inviare un segnale di soccorso agli altri compagni di caccia dotati del dispositivo, anche in assenza di segnale telefonico.

La modalità antifurto consente di bloccare i collari qualora venissero sottratti, mentre, grazie alla funzione antismarrimento, lo smartphone inizia a squillare quando perde il collegamento con il connettore. In questo modo, nella malaugurata ipotesi in cui dovesse cadere dalla tasca durante la caccia, sarebbe possibile accorgersene immediatamente e ritrovarlo a pochi passi di distanza.

È possibile anche inserire sulla mappa un segnaposto per indicare la posizione di un selvatico o molto altro, condividendolo con gli altri partecipanti alla cacciata in modo immediato.

Affidabile e preciso

Personalmente, utilizzo il sistema di tracciamento Benelli Caddy per la caccia con il cane da ferma da oltre tre anni, senza avere mai registrato alcun problema. Ho avuto comunque la possibilità di mettere alla prova l’ultimo aggiornamento dell’app insieme con Domenico Marini, responsabile dello sviluppo del Caddy, in occasione di una cacciata al fagiano nell’azienda agrituristico venatoria San Fiorano di Cagli (Pu). Con me, ovviamente, c’era anche la mia setter inglese Keira.

Accesi il collare di Keira, il mio connettore e quello di Domenico, sono bastati pochi tocchi sugli schermi degli smartphone per condividere i dispositivi, consentendo a me di conoscere la posizione di Domenico e a lui quella di Keira e la mia. Davvero impressionante l’aggiornamento in tempo reale della posizione, ancora più preciso rispetto alla versione precedente della app.

Abbiamo scaricato la mappa della riserva per l’utilizzo offline in una manciata di secondi, per poterla utilizzare anche in assenza di connessione. I menù razionalizzati consentono effettivamente un uso semplificato da parte dell’utilizzatore, rendendo l’esperienza di caccia ancora più piacevole.

Per quanto riguarda il maggior timore di alcuni, ossia la durata della batteria dello smartphone, non c’è di che preoccuparsi. Nel mio caso, per esempio, tengo il telefono in modalità blocco per la maggior parte del tempo, utilizzandolo di tanto in tanto per verificare la posizione del cane o per localizzarlo quando è in ferma. Al netto del fatto che utilizzo un cellulare piuttosto nuovo, dopo un’intera mattinata di caccia la carica residua della mia batteria era ancora all’82%. Incluso nel prezzo del kit collare/connettore è comunque compreso anche un power bank da 5.000 mAh, per ricaricare il cellulare in caso di emergenza.

Assistenza puntuale

Benché il sistema risulti piuttosto semplice da utilizzare, soprattutto per i cacciatori più giovani, Benelli ha messo a disposizione un help desk per aiutare chi usa il Caddy a risolvere i problemi in tempo reale al telefono o via email. Il 90% dei problemi riscontrati nel tempo, infatti, sono stati risolti dall’assistenza semplicemente agendo sulle impostazioni dell’app o dello smartphone, senza bisogno di un rientro del dispositivo in azienda.

In caso di guasto vero e proprio del collare invece, Benelli procede con la sostituzione del dispositivo che è garantito per due anni. Il prezzo per il pacchetto composto da un collare e un connettore è di 790 euro, 390 euro è invece il costo di un collare oppure di un connettore aggiuntivi.

L’articolo completo, qui riportato parzialmente, è stato pubblicato sulla rivista Beccacce che Passione numero 3 2023. Se te lo sei perso, puoi acquistare in numero a questo link. E in edicola ti aspetta il nuovo numero di Beccacce che Passione (4 2023). Seguici anche sulla nostra pagina Facebook.