Il ministro Lollobrigida ha nominato i componenti del comitato faunistico-venatorio nazionale.
Si capisce come mai l’Arcicaccia abbia contestato a lungo i criteri in base ai quali ricostituire il comitato faunistico-venatorio nazionale: effettivamente nessuno dei suoi dirigenti figura tra i componenti. I tre rappresentanti delle associazioni venatorie nominati dal ministro dell’Agricoltura, che ha tenuto conto «del criterio della maggior consistenza», sono infatti Massimo Buconi, Paolo Sparvoli e Lamberto Cardia, presidenti nazionali rispettivamente di Federcaccia, Libera Caccia ed Enalcaccia. Il governo però apre a una rotazione alla scadenza del primo biennio d’attività, così da «ricomprendere i rappresentanti» delle associazioni adesso escluse.
Salvo errori materiali nella stesura del decreto (la pagina finisce proprio sotto il secondo nome), i rappresentanti della Conferenza delle Regioni sono due, Giovanni Carlo Lattanzi (Lazio) e Andrea Massari (Lombardia), e non tre come indicato alla fine della riunione che li designò.
Del comitato entrano poi a far parte Donato Monaco, presidente supplente per delega del governo, e Roberto Cicinelli, per i ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Roberta Artioli (Province), Roberto Cocchi (Ispra), Niccolò Sacchetti (Coldiretti), Donato Rotundo (Confagricoltura), Vincenzo Stabile (Gruppi di ricerca ecologica), Domenico Fulgione (Unione zoologica italiana), Gianluca Di Giannantonio (Enci), Pier Giuseppe Meneguz (delegazione italiana del Consiglio internazionale della caccia) e Anna Maria Procacci (Enpa).
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