Peste suina africana: risposta su risarcimenti a riserve

Peste suina africana: cinghiale visto frontalmente
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Il ministro Lollobrigida ha risposto all’interrogazione della Lega sui risarcimenti alle riserve che devono fronteggiare i danni da peste suina africana.

Il governo verificherà se sia possibile accelerare i tempi, «qualora non siano adeguatamente in linea con l’emergenza e con le criticità economiche»: è una risposta a metà quella fornita da Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, all’interrogazione del gruppo parlamentare della Lega (primo firmatario Francesco Bruzzone) che durante il question time alla Camera gli ha chiesto quanto le riserve, aziende sia faunistico- sia agrituristico-venatorie, debbano attendere per ottenere i fondi stanziati a mo’ di risarcimento per i danni da peste suina africana. Un emendamento della Lega all’ultima legge di bilancio stabilì infatti che a questa voce debbano essere destinati 800.000 euro, simmetricamente divisi tra 2023 e 2024.

Nella replica Bruzzone ha ricordato perché alla fine del 2022 nella dotazione entrarono nuovi fondi. Non ci sono state infatti soltanto le difficoltà economiche derivate dalle restrizioni; alcune riserve «non hanno potuto gestire la fauna selvatica», e per legge sono «costrette a pagare in proprio i danni».

Sulla peste suina africana e in generale sulla gestione della fauna nelle ultime settimane i provvedimenti si sono rincorsi; al decreto sui poteri del commissario s’è infatti aggiunto il piano straordinario quinquennale previsto dalla nuova formulazione della legge 157/92.

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