Secondo la ricerca Nomisma commissionata dalla Federcaccia il valore economico della caccia in Italia è pari a quasi otto miliardi e mezzo di euro.
Otto miliardi e quattrocento ottantuno milioni: a tanto ammonta il valore economico della caccia in Italia secondo la ricerca che la Federcaccia ha commissionato alla Nomisma.
All’importo contribuiscono diverse voci, la principale delle quali riguarda il valore economico diretto (7 miliardi e 553 milioni; li si ottengono sommando i 5 miliardi e 801 milioni per la domanda di prodotti e servizi, i 41 milioni per l’autoconsumo della carne di selvaggina e il miliardo e i 711 milioni fatturati dal settore armiero).
La caccia genera inoltre un valore naturale pari a 708 milioni di euro (393 per il mantenimento delle aree umide; 315 per il mantenimento degli habitat nelle aziende faunistico-venatorie); la riduzione del danno sanitario vale 124 milioni (84 per le minori ospedalizzazioni dovute al consumo di carne allevata con antibiotici; 40 per i minori incidenti stradali con le specie selvatiche), complessivamente 75 milioni (62+13) la riduzione dell’impronta idrica ed ecologica.
Ai quasi otto miliardi e mezzo si arriva aggiungendo i 20 milioni per i minori danni all’agricoltura, valutati sull’importo dei risarcimenti, e i circa 600.000 euro del valore sociale generato dalla caccia (230.000 il valore occupazionale delle iniziative ambientali; 360.000 il valore occupazionale delle iniziative di gestione faunistica; circa 5.000 il valore occupazionale delle iniziative di sorveglianza sanitaria).
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