Il ministero dell’Ambiente ha annunciato di aver trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni il nuovo piano lupo.
Niente abbattimenti, perché “non servono”, ma “una strategia”: è questo lo snodo del nuovo piano lupo, consegnato dal ministero dell’Ambiente alla Conferenza Stato-Regioni. Ne dà notizia lo stesso governo. Il nuovo piano lupo, che dovrà essere approvato dagli enti locali, è destinato a sostituire quello in vigore dal 2002. A quanto si apprende, nel piano sono previste 22 azioni che mirano a una gestione conservativa del lupo e tentano di risolvere i conflitti con l’uomo. Verosimilmente, per conoscerle tutte bisognerà attendere la discussione nella Conferenza Stato-Regioni.
Tra gli altri aspetti, il piano prevede un aggiornamento dei dati sulla presenza del lupo in Italia e una capillare analisi dell’impatto di cani vaganti e ibridi sulla conservazione della specie. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha inoltre annunciato che in alcune specifiche realtà territoriali «che vivono problematiche uniche» saranno intraprese anche alcune azioni sperimentali. Che, ribadisce, escludono gli abbattimenti. Il ministero rafforzerà infine l’impegno nel monitoraggio del lupo a fianco di Ispra; dell’iniziativa abbiamo dato ampio conto su Sentieri di Caccia febbraio 2019. La conservazione del lupo, chiude la nota del ministero, è fondamentale per salvaguardare la biodiversità e “assicurare la funzionalità” degli ecosistemi. “La coesistenza col lupo è possibile”, ha scritto Costa sulla propria pagina Facebook.