Le associazioni venatorie dell’Emilia Romagna chiedono congiuntamente un incontro urgente con l’assessore Mammi.
L’intenzione è ambiziosa e apprezzabile, riallacciare il rapporto di collaborazione «che in passato ha permesso di costruire normative all’avanguardia nel panorama nazionale»: è con questo spirito che le associazioni venatorie dell’Emilia Romagna (Federcaccia, Arcicaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Italcaccia e Anuu migratoristi) hanno scritto all’assessore regionale Alessio Mammi per chiedergli un incontro urgente.
Dopo quanto accaduto nelle ultime settimane con l’anticipo della data di chiusura della stagione, le associazioni venatorie vogliono discutere già da adesso del calendario venatorio 2023/2024 e di un nuovo regolamento sugli ungulati che riesca a coinvolgere anche i cacciatori. Si chiede inoltre di ripensare sia le regole che consentono d’intervenire sui cinghiali in caso di danni all’agricoltura sia il piano di controllo della volpe; di uniformare le modalità d’azione dei Servizi territoriali; di poter organizzare prove cinofile nelle aree in cui la caccia non è consentita. È bene inoltre che la Regione non sottovaluti i problemi che provoca il lupo, «la cui presenza crescente desta preoccupazioni sempre maggiori».
Per le associazioni venatorie «queste criticità stanno generando una disaffezione dei cacciatori nei confronti delle istituzioni»; è necessario intervenire per evitare che abbandonino «tutte quelle attività di volontariato messe a disposizione del territorio e della collettività».
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