Test di armi e munizioni, racconti di caccia, approfondimenti sulla migratoria: ecco Caccia Magazine dicembre 2022, in edicola dal 19 novembre.
La carabina bolt-action Benelli Lupo si rinnova con un allestimento più elegante e prestigioso, il Best Wood, con calciatura in legno di noce: Marco Caimi l’ha provata per l’articolo che apre Caccia Magazine dicembre 2022, in edicola dal 19 novembre; l’arma impiegata per il test è in calibro .308 Winchester, come la munizione Federal Power Shok di cui scrive Giuseppe Cerullo.
Si cambia invece per la ricarica, una .223 Remington con palla Hornady Varmint da 60 grani; è destinata al prelievo delle specie opportuniste ma anche, dove consentito, di ungulati di mole contenuta come il capriolo.
Per chi s’avvicina alla caccia di selezione può inoltre essere utile prendere confidenza col cannocchiale Kite B6 2-12x50i, decisamente versatile; e di caccia di selezione al capriolo scrive anche Enrico Garelli Pachner nel suo Almanacco del cacciatore a palla.
C’è il camoscio invece nel racconto che porta Pedro Ampuero per la prima volta su Caccia Magazine; tanto suggestiva quanto insidiosa la cornice del massiccio della Chartreuse costringe i cacciatori all’utilizzo di sci e ramponi e a un pericoloso recupero in cordata. Gli ungulati sono i protagonisti anche dell’articolo di Stefano Mattioli, che analizza uno dei primi studi approfonditi sulla socialità degli stambecchi maschi. Di cinghiale scrivono invece Natale Francioso che a Fanano ha incontrato Roberto Berri, caposquadra della New Team, e Pina Apicella le cui indicazioni sono utili per conoscere le corrette procedure di lavorazione e consumo delle carni.
Le cacce tradizionali su Caccia Magazine dicembre 2022
Si torna ai test con gli articoli di Simone Bertini sulla doppietta Fausti Dea calibro 28 e la cartuccia silenziata Fiocchi Silent calibro .410. Si cambia poi fronte con la rubrica di Roberto Mazzoni della Stella sul controllo della volpe, con l’incontro tra Caccia Magazine e i vertici dell’Atc Roma 2, con l’analisi di Ivano Confortini sui danni che le specie selvatiche provocano alle colture agricole e con il focus che Massimo Marracci dedica al chioccolo, l’antica arte d’imitare e richiamare gli uccelli. La selvaggina migratoria serve anche a Stefano Marinucci per preparare la ricetta del suo risotto alla zucca al profumo d’erbe aromatiche: l’ingrediente chiave è infatti il germano reale.
Di cinofilia venatoria scrivono invece Rossella Di Palma (olfatto del cane) ed Emanuele Nava; secondo la sua esperienza un’uscita a caccia alla lepre può rappresentare la via per non farsi travolgere dalle urgenze del mondo.
La rivista si completa con l’editoriale del direttore Giulio Orlandini, l’Occhio indiscreto di Felice Modica, Venastoria di Demian Planitzer, le news, l’attualità e le pagine dedicate a Safari Club International – Italian chapter e Fondazione Una. Prima di chiudere e pensare al Natale e al primo numero del 2023 c’è però ancora da passare dal racconto di Michelangelo Federici di Gorzone reduce da una caccia africana all’eland di Derby, dal test del completo giacca-pantaloni Kuiu Kutana storm shell e dalla risposta a un quesito legale (Damiano Cappellari): come può un cacciatore dimostrare che stava cacciando in un’area interdetta soltanto perché i cartelli che segnalano il divieto erano fuori posto?
Ne discutiamo in edicola, o sul web, o dove vi pare dopo avervi rivolto il consueto augurio di buona lettura.
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