Non c’è alcun riferimento alla caccia nel programma elettorale di +Europa; solo un passaggio sugli animali selvatici.
La storia ci dice che i radicali non sono mai stati granché affini ai cacciatori: dunque ci sta che sia un bene che la caccia non sia in alcun modo presente nel programma elettorale di +Europa, la lista guidata da Emma Bonino; un attacco diretto era più che possibile, e sarebbe stato il terzo dopo quello di Verdi-Sinistra, con cui è alleata, e Movimento 5 Stelle.
Invece la politica venatoria è assente, come assente ogni riferimento alla gestione faunistica; s’era visto lo stesso nel programma del Partito democratico, la forza principale della coalizione di centrosinistra di cui +Europa fa parte (la quarta forza è Impegno civico di Di Maio).
È al contrario ricco il capitolo sugli animali, che +Europa chiede che siano riconosciuti come esseri senzienti; scavalcando una serie di considerazioni su pesca, allevamento, spettacoli circensi e animali domestici, ci s’imbatte nell’intenzione di contrastare il commercio di animali selvatici «che non devono essere tenuti in cattività».
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