Il Cras delle Marche ha presentato il bilancio dell’attività svolta dal 2019 al 2021. Più di 11.000 animali selvatici recuperati nel triennio.
Il Cras Marche ha presentato il bilancio dell’attività del centro recupero animali selvatici del triennio 2019-2021. La struttura, che ha preso in carico il “paziente 1” nell’ormai lontano 1990, da allora ha fatto molta strada attraversando alterne vicissitudini, ma resistendo e divenendo oggi un indiscusso riferimento e un esempio di efficienza.
L’attività di volontariato (sotto l’egida delle Onlus Foxes e Smilax Nova) e il supporto dei servizi veterinari sono l’anima che dà vita al Cras Marche che, grazie al sostegno della Regione Marche, oggi è una realtà affermata che garantisce un importante servizio pubblico.
Il fondamentale supporto della Regione Marche
Alla presentazione dei risultati degli ultimi tre anni di attività non è perciò mancato il vicepresidente della Giunta regionale e assessore Mirco Carloni (con deleghe, tra le altre, alla Caccia e all’Agricoltura).
Con visibile e giusta soddisfazione Carloni ha sottolineato che «se oggi il Cras è una realtà affermata è perché è stato fatto buon uso delle risorse finanziarie che la Regione ha ritenuto doveroso mettere a disposizione. Credo, infatti, nella necessità di questo servizio, anche come presidio di salute pubblica. Per questo stiamo lavorando per valorizzarlo ulteriormente».
Presidio sanitario per il monitoraggio della Psa
I fatti, come sempre, sono quelli che contano e i numeri, presentati dal responsabile del Cras, il dottor Angelo Giuliani, parlano chiaro. Si è passati dai 1.369 animali (vivi e morti) recuperati nel 2019 ai 3.402 nel 2020 (+59,17% in più in un anno) fino ai 6.944 nel 2021 (51% in più rispetto al 2020). In totale 11.715 animali recuperati in tre anni. Riassumendo, nel triennio 2019-2021 si è registrato un incremento dei recuperi sul territorio del 79,9%.
Oggi, inoltre, il ruolo del Cras come presidio sanitario (monitoraggio sulle eventuali patologie della fauna selvatica recuperata) è ancora più rilevante a seguito della diffusione della peste suina africana. Nello specifico, il Cras Marche, incaricato del recupero delle carcasse di cinghiali sul territorio, si sta attivamente occupando anche della sorveglianza sanitaria, organizzando i prelievi con le strutture sanitarie locali Asur e i veterinari ufficiali.
In occasione dell’evento, presso la sede centrale del Cras in località Ca’ Girone è stato liberato un tasso che, recuperato ferito e rimesso in sesto, ha ritrovato la via del bosco accompagnato dagli sguardi soddisfatti dei presenti. Tra questi anche i veterinari e gli operatori del Cras, il vicepresidente della Giunta regionale Mirco Carloni, il generale del Carabinieri della Forestale Marche Gianpiero Andreatta e il responsabile del servizio veterinario regionale Giorgio Filipponi.
Per ulteriori informazioni sulle attività del Cras Marche e per orari e modalità per contattare la struttura consultare la pagina Facebook
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