Per quanto indispensabile, di per sé il kit di pronto soccorso a caccia non è sufficiente: bisogna anche sapere come impiegarlo.
Tutti dovrebbero sapere come gestire una situazione di pronto soccorso a caccia: quando si affronta una giornata all’aperto, a prescindere dall’ambiente che si frequenta, si è sempre esposti al rischio di malesseri o incidenti. Il bagaglio più importante da portare con sé è rappresentato da due cose principali: la possibilità di comunicare con i soccorsi (telefono, radio) e la consapevolezza su che cosa fare e che cosa non fare. Un kit di pronto soccorso è certamente molto utile in teoria; ma perché lo sia davvero è necessario aver ben chiaro che cosa utilizzare, dove trovarlo e quando lasciar fare ad altri.
In commercio si trovano numerosissimi kit, belli e compatti. Ma non tutti sono pratici: una borsina che contiene 70 o anche 90 pezzi, tutti incastrati a mo’ di puzzle in pochissimo spazio e dei quali ignoriamo la collocazione, la quantità e talvolta l’indicazione all’uso, che aiuto potrà darci? In un momento di emergenza sono fondamentali lucidità e rapidità d’azione. Metterci a spargere decine di attrezzi in cerca di un cerotto o una crema, per poi non riuscire certamente più a ricompattare tutto nella custodia originale, non è certo una situazione molto piacevole, soprattutto se dobbiamo assistere qualcuno o noi stessi. Probabilmente la soluzione migliore è scegliere i fondamentali e tenere tutto in una busta trasparente e sigillata, riposta in una tasca accessibile dello zaino.
Innanzitutto dobbiamo fare un elenco delle cose fondamentali da tenere, magari conservandolo nella bustina come inventario; serve anche per controllare di aver riassortito gli articoli che abbiamo utilizzato o che sono scaduti o deteriorati.
Kit di pronto soccorso a caccia: ecco un possibile elenco
- Cerotti di varie dimensioni, per coprire piccole escoriazioni e impedire che le ferite si contaminino di terra e polvere;
- guanti sterili, per la sicurezza di chi opera sull’infortunato ma anche per evitare di contaminare le ferite;
- garze (un pacchetto di garza sterile per comprimere ferite e tagli)
- benda di garza orlata (almeno 5 metri) per comprimere tagli, bloccare emorragie, fissare l’immobilizzazione ad arti e articolazioni traumatizzati;
- ghiaccio istantaneo nel sacchetto pronto uso, per raffreddare zone interessate da contusioni, distorsioni, morsi di vipera (non raffredda efficacemente come la classica borsa del ghiaccio ma è una soluzione accettabile in ambiente);
- disinfettante: il più indicato è l’acqua ossigenata al 3%, capace di uccidere anche i batteri anaerobi che provocano il tetano;
- antipiretico (un fans, come un’aspirina) come antidolorifico in caso di mal di testa o dolore a seguito di trauma;
- repellente per insetti a base di citronella (esistono anche sostanze repellenti per le zecche, da applicare su indumenti e ghette);
- cortisone (per esempio betametasone, desametasone) in caso di reazione allergica a punture di insetto (si ricorda che in caso di reazione allergica grave, ossia shock anafilattico, l’unico farmaco salvavita è l’adrenalina, che somministra il personale del soccorso);
- forbicine e pinzette per rimuovere spine, schegge, zecche;
- laccio emostatico (il suo uso è molto dibattuto: può rivelarsi molto utile in caso di emorragie e morsi di vipera, ma i danni alla circolazione che possono derivare dall’uso scorretto generalmente lo rendono sconsigliabile a chi non ha avuto adeguato training);
- pomata all’arnica (non è un presidio di pronto soccorso, ma in caso di contusioni è molto utile contro il gonfiore ed ematomi; ha inoltre una funzione antinfiammatoria in caso di ustioni, eritema solare e punture di insetti);
- coperta isotermica di sopravvivenza (cosiddetta metallina): molto compatta e leggerissima, è molto utile per evitare l’ipotermia in persone vittime di traumi e malesseri vari;
- fischietto per facilitare la localizzazione dell’infortunato.
Un kit compatto
Una volta stilata la lista dei presidi da portare con sé è importante scegliere dei formati sensati e ottenere un kit completo che allo stesso tempo sia compatto e leggero; altrimenti si finirà col rinunciare a portarlo con sé per non avere ingombro e peso nello zaino.
Basteranno dunque pochi cerotti assortiti, una porzione di blister di compresse (attenzione che sia leggibile dosaggio e scadenza), formati mini di pomate – e ovviamente tutto senza involucro e confezioni.
Le regole chiave del kit di pronto soccorso
- Accessibilità: che sia in una tasca, nel fondo dello zaino o nel portadocumenti, il kit dev’essere sempre nello stesso posto e facilmente accessibile. Un kit irreperibile è più dannoso di un kit inesistente: ci farà perdere tempo prezioso.
- Selezione: bisogna mettere nel kit solo i presidi che sappiamo utilizzare. Non serve avere con noi una sala operatoria, dobbiamo essere in grado di utilizzare ciò che ci serve.
- Organizzazione: tutto deve essere visibile e protetto: sono ottime le buste trasparenti, magari con chiusure ermetiche contro umidità e pioggia.
- Manutenzione: è fondamentale verificare lo stato di conservazione dei materiali e la scadenza dei farmaci rimpiazzando quelli scaduti o magari utilizzati a metà.
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