Col voto del Pd, il consiglio regionale della Toscana ha approvato la mozione della leghista Montemagni sulla caccia da appostamento fisso. La giunta Rossi è stata inoltre sollecitata a velocizzare l’iter del piano faunistico venatorio.
Il consiglio regionale ha impegnato la giunta Rossi a salvaguardare “le autorizzazioni in essere” per la caccia da appostamento fisso e a consentirne la cessione e l’ereditarietà. L’aula ha infatti detto sì alla mozione presentata dalla leghista Elisa Montemagni che tenta così di contenere gli effetti della stretta alle autorizzazioni. Il Partito democratico, forza di maggioranza in Regione, ha votato col Carroccio dopo l’accordo su un emendamento che spinge ad accelerare l’iter del piano faunistico venatorio. Nel nuovo piano dovrà essere prevista una norma stralcio per la salvaguardia delle autorizzazioni per la caccia da appostamento fisso.
In una nota ufficiale Simone Bezzini ha spiegato le ragioni del voto favorevole del Pd. Nasce tutto dalla legge Delrio sul riordino delle Province. Da allora “sono nati elementi di contraddizione che rischiano di far deperire una forma di caccia” legata alla storia e alla cultura di alcuni territori.
No dell’aula invece alla mozione presentata da Sì – Toscana a sinistra. Il consiglio regionale ha respinto la proposta di vietare la braccata al cinghiale la domenica, posticipare l’apertura al 1° ottobre e aumentare la distanza minima di sparo dalle abitazioni. Lo ha reso noto la stessa Regione Toscana con un apposito comunicato.