Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12: il test

Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12 il test

Il Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12 è un fucile semiautomatico a recupero di gas destinato alla caccia alla beccaccia.

Sono andato a provare il fucile semiautomatico Fabarm L4s Scolopax Rusticola calibro 12 consapevole che il produttore ha da sempre posto attenzione alla caccia alla beccaccia, in passato declinando le sue famose canne in versioni completamente raggiate e recentemente adottando fucili sovrapposti espressamente dedicati a lei.

La sigla del fucile è piuttosto esplicativa. L4s è una specie di acronimo: L indica il leone (è infatti dal momento del lancio del pistone Pulse che il leone, simbolo di Brescia, compare sul semiautomatico), 4 il numero massimo di colpi ospitati, S sta per slim, sottile. Non manca l’eccezione: l’L4s maxi può albergare di serie 5+1 colpi o addirittura 7+1 con adeguata prolunga del tubo serbatoio. Potremmo obiettare qualche cosa sul fatto che un fucile a recupero (o sottrazione) di gas non può mai essere così sottile come un semiautomatico a funzionamento inerziale; ma il Fabarm L4s Scolopax rusticola si fa perdonare questo particolare in virtù di altre caratteristiche.

L’arma è immediatamente riconducibile a una caccia specifica quale quella alla beccaccia o, più in generale, a tutte quelle che necessitano di un cane da ferma. La canna è corta, priva di bindella; anzi è munita di una rampa iniziale che funziona da vera e propria bindella per un puntamento rapido.

Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12: design ricercato

Il fucile spicca per la finitura bronze della carcassa, ottenuta grazie a un’anodizzazione dura in grado di conferire questo colore particolarmente piacevole. Il trattamento appare anche molto resistente all’uso, in particolar modo allo sfregamento e al sudore delle mani.

Il design è piuttosto ricercato e non banale. Due linee curve scorrono sul castello; quella superiore si arresta in corrispondenza della finestra di espulsione; quella inferiore contorna invece le due spine di ritegno (brunite) e va a scendere in corrispondenza della finestra di alimentazione, passando davanti al ponticello. Una fossetta nell’Ergal snellisce il tutto.

Dove l’otturatore si riposa nella sua posizione di arresto corre poi un’ulteriore piccola fresatura nell’Ergal che va a continuare nel legno dell’astina, incrociandosi con un’altra linea curva proveniente dal basso. Il tutto racchiude una superficie destinata ad accogliere la zigrinatura dell’astina. Analogo discorso per la zigrinatura dell’impugnatura a pistola, delimitata dal prolungamento delle due linee curve descritte in precedenza sulla parte lignea. La porzione superiore è una bugnatura, quella inferiore invece una zigrinatura più classica; entrambe consentono un’ottima e salda presa alla mano senza che palmo e polpastrelli siano offesi dalle fastidiose punzecchiature delle cuspidi.

Non dobbiamo dimenticare la beccaccia in oro riportata sulla carcassa, fra la scritta in corsivo “Scolopax rusticola” e quella in stampatello “Fabarm”. È ovviamente presente la sigla del fucile, L4s: le due lettere sono contornate in bianco, la cifra in giallo. Gradevole il contrasto fra la colorazione della carcassa e dell’otturatore. La parte ventrale, visibile rovesciando l’arma, evidenzia l’elevatore fessurato e un ampio spazio a disposizione del cacciatore che intende caricare velocemente il fucile.

Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12: una linea classica

Sulla parte superiore della carcassa si apprezza anche una doppia coppia di fresature da 11 millimetri per l’eventuale inserimento di ottiche o accessori, anche se in un fucile da bosco onestamente non se ne sente il bisogno. Probabilmente è il retaggio della classica carcassa dell’L4s rimasta anche su questo specifico modello.

Nel complesso la linea del Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12 è piuttosto classica; forse non particolarmente innovativa, ma caratterizzata da linee e curvature dolci che invogliano l’occhio del cacciatore a correre immediatamente sulla stretta rampa da 6 millimetri situata nella parte prossimale della canna.

Mi piace la forma del ponticello in tecnopolimero; è un ovale proporzionato e dotato di notevole spazio per un utilizzo invernale, ma ha il pregio di non esagerare con gli spessori. Non può essere sottile come un equivalente in acciaio, ma appare ben realizzato. La parte anteriore mostra inoltre delle curiose linee a raggiera, un poco più opinabili in fatto di design. Il pulsante della sicura è in posizione classica, dietro il grilletto di scatto; ha la forma di un piccolo pulsante di foggia rotonda. Il grilletto ha una finitura titanio con metodica Pvd, così come l’otturatore.

Come di consueto sui fucili Fabarm la parte destra non presenta alcun altro comando. Il pulsante di sgancio otturatore, di foggia rotonda, si trova sul lato sinistro; anche quella del cut-off, sul lato sinistro nella porzione anteriore del ponticello, è una posizione consueta per Fabarm ma non immediata nell’acquisizione veloce dei comandi.

I legni, il calcio, il calciolo

Fabarm definisce di grado 2 finito a olio la calciatura in legno di noce che equipaggia lo Scolopax rusticola; mi sembra una definizione onesta. Ne apprezziamo le semplici venature, orientate a favorire un corretto scarico delle forze del rinculo, e anche la colorazione non eccessivamente scura.

L’astina termina con un disegno piacevole, moderno e tronco dal cui apice fuoriesce il cappellotto di chiusura munito di ampia e comoda godronatura per l’azionamento in condizioni operative, sul campo. In testa si trova l’asola per l’attacco della maglietta portacinghia anteriore a sgancio rapido. Verso la carcassa il legno si sporge all’indietro, a sopravanzare leggermente la componente metallica, in un design mai banale e peraltro utile come guida nel rimontaggio del fucile.

Il calciolo è in plastica rigida (Abs) da 12 millimetri, un pelo troppo duro nel contatto sulla spalla; nell’aftermarket è comunque disponibile un’ampia scelta di calcioli di vari spessori (22 o 27 millimetri), per migliorare il confort e per poter modificare la lenght of pull che nell’arma standard assume il valore di 365 millimetri, con piega 35/55. Ovviamente possibili, grazie ad appositi intercalari in plastica in dotazione, le modifiche di piega e vantaggio.

La lenght of pull di 365 mm si apprezza e non poco nell’imbracciata rapida; anche se non dovessimo indossare capi di abbigliamento particolarmente pesanti o ingombranti, poter disporre di un fucile che sale veloce alla spalla e lì si posiziona senza incertezza alcuna determina immediatamente un senso di sicurezza in chi lo sta utilizzando, a tutto vantaggio della riuscita del tiro.

Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12: la gallery fotografica

Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12: dotazione completa

La canna Tribore è da sempre uno dei vanti Fabarm Il brevetto risale al 2000 e consiste in una canna sovra-alesata (18,7 millimetri di foratura in anima) che, grazie alla progressività dei coni di raccordo, permette di ottenere ottime rosate alle canoniche distanze di ingaggio, anche con munizioni in acciaio a strozzature molto spinte quali i 9/10). Nell’esemplare in prova è camerata 76 millimetri (idonea allo sparo di cartucce magnum), cromata internamente (circa 10 micron di spessore di cromo) e lunga 61 centimetri; viene sottoposta all’impegnativo test di over pressure a 1.630 bar, in aggiunta alla punzonatura steel shot. Il test di sovrapressione viene attestato da apposito certificato del Banco di prova ed eseguito con lo sparo di cartucce caricate con pallini di piombo; tutto è riportato con un’apposita stampigliatura sul lato destro della canna.

La canna Tribore è forata dal pieno. La balistica è infine completata dall’adozione degli strozzatori Inner Hp a profilo iperbolico, da cui l’acronimo; sono lunghi ben 82 millimetri e sono caratterizzati dall’ottimo rendimento balistico. I tre strozzatori in dotazione all’L4s Scolopax rusticola sono cylinder, medium, xtreme. A essi si aggiunge, di serie, il Paradox Extended Hp da 97 millimetri complessivi di lunghezza.

La piccola rampa in volata ospita anche il mirino Lpa, in fibra ottica rossa. Ottima la finitura sabbiata della canna: fornisce l’impressione di robustezza e rassicura dall’insorgenza di fastidiosi riflessi.

Fabarm L4s Scolopax rusticola calibro 12: il funzionamento

Del funzionamento a recupero di gas credo che in pochi possano dubitare o che non conoscano intimamente il cinematismo; pur tuttavia si ricorda qualche punto particolare dell’L4s rispetto ad altri semiautomatici della gamma.

La presenza di un colpo in meno ha permesso di spostare la presa di gas all’indietro di circa 27 millimetri. Ciò ha consentito l’adozione di un’astina più corta. Il fucile è più compatto e più maneggevole, oltre che più leggero; soltanto 2.850 grammi nella configurazione testata. Il cuore del sistema è rappresentato dal classico pistone Pulse con protezione allo zirconio, colorazione dorata ed elastomero nero autoregolante. La molla di recupero è realizzata in Ergal ed è posizionata sul tubo serbatoio, per un movimento coassiale delle componenti meccaniche durante la fase di riarmo. Con l’accorciamento del tubo serbatoio si è accorciata anche la molla di recupero, così come il manicotto in acciaio (25 millimetri più corto) e le aste di armamento (sempre in acciaio).

Una costruzione particolare

Smontando il fucile si nota un anello di acciaio nichelato in battuta sull’anello della canna (occhione di canna); lo segue un anello in Ergal che, grazie alla colorazione rossa, è molto visibile e fissa il tutto. Tra le due componenti è presente anche un O-ring, per consentire quei micro spostamenti (2-2,5 decimi di millimetri) tra le diverse componenti senza che queste generino alcun problema. Detto altrimenti: la canna è saldamente ancorata alla carcassa prima dell’inserimento dell’astina, che possiede il cappellotto di serraggio integrato nella parte lignea; il fucile sarebbe quindi ipoteticamente in grado di sparare senza l’astina, una volta fissato l’anello in Ergal rosso che permette alla canna di avere un suo fermo meccanico. Ovviamente non vi consigliamo di provare, non fosse altro per i gas caldi di combustione e per i movimenti meccanici che si generano allo sparo nel cinematismo; ma si potrebbe fare.

L’otturatore ha una chiusura geometrica con puntone superiore che si impegna sul prolungamento cromato della canna: vi si può apprezzare l’apposito recesso, in aggiunta all’espulsore. Da non dimenticare anche un particolare che denota la cura costruttiva: a contatto con la parte metallica della carcassa, l’astina termina con due alette laterali che hanno funzione di abbellimento esterno; ma all’interno si riscontrano due battute centrali inferiori che garantiscono il centraggio. All’esterno il legno cresce con 1/10 di millimetro per consentire un minimo di gioco.

Rosate splendide

Ho provato il Fabarm L4s Scolopax rusticola nel tunnel interno all’azienda. Si ha l’impressione di un fucile agile, svelto a salire alla spalla e svelto nell’acquisire il bersaglio; tutto grazie a un’ottimale ripartizione di pesi e misure. Restava da valutare la balistica. Detto fatto: strozzatore Paradox, cartuccia Baschieri & Pellagri, borra feltro da 35 grammi di piombo numero 9 e cartuccia Baschieri & Pellagri con contenitore da 34 grammi di piombo numero 9, entrambe alla distanza di 10 metri. Già alle minime distanze di ingaggio le rosate sono splendide e in grado di intercettare la beccaccia anche se il tiro è veloce e a due passi dal cacciatore.

Ho poi utilizzato anche lo strozzatore Xtreme e alla distanza di ben 30 metri (cartuccia Fiocchi con contenitore da 34 grammi di piombo numero 5 e numero 11). Queste due situazioni completamente diverse hanno però messo in luce un eccellente comportamento balistico della canna, a dimostrazione di come anche una lunghezza ridotta di soli 61 centimetri non vada a inficiare più di tanto la resa entro i limiti normali del tiro. Ottime la percussione e l’espulsione; è da rivedere il calciolo, che conferma la prima impressione di essere un pelo troppo rigido anche se a caccia di beccacce il problema diventa secondario.

Il Fabarm L4s Scolopax rusticola è dunque connotato da alcune soluzioni interessanti. La dotazione è semplice ma completa per lo scopo: scatola in cartone, fucile, kit per la variazione di piega e vantaggio, maglietta porta cinghia, flacone di olio e scatolina di plastica con strozzatori e chiave a 1.235 euro. Mi sembra un valore assolutamente affrontabile da chi vuole cercare di ottenere il meglio dalla sua attrezzatura specifica.

Fabarm L4s Scolopax rusticola: la scheda tecnica

  • Produttore: Fabarm, via Averolda 31, 25039, Travagliato (Bs), 030 6863629, info@fabarm.com, www.fabarm.com
  • Modello: L4s
  • Tipo: fucile semiautomatico
  • Chiusura: geometrica con puntone superiore sul prolungamento di canna
  • Calibro: 12
  • Lunghezza canne: 610 mm
  • Strozzatori: 3 Inner Hp (Cylinder, Medium e Xtreme) a profilo iperbolico da 82 mm + Paradox Extended Hp
  • Bindella: assente; presente una piccola rampa da 6 mm in culatta e in volata
  • Grilletto: finitura titanio
  • Sicura: a pulsante sul ponticello
  • Calciatura: in legno di noce selezionato grado 2 finito a olio
  • Finitura: ossidazione anodica colorata (bronze) e riporto in oro di una beccaccia in volo
  • Peso: 2.850 grammi circa
  • Prezzo: 1.235 euro

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